È stato rinviato a giudizio il bidello, assegnato a una scuola di Milano, che ha chiesto foto intime a una minorenne di Paderno Dugnano. Le indagini che hanno portato all’avvio del processo è stata condotta dalla polizia locale padernese.
Bidello “porcellone” di Milano adesca minorenne di Paderno
Tutto si è sempre consumato tra le chat di Instagram. Non c’è stato alcun contatto dal vivo e nella vita reale. Così un bidello di 33 anni ha adescato una ragazzina di appena 14, residente a Paderno Dugnano. L’ha avvicinata su Instagram: dapprima chiedendole l’amicizia, poi ha iniziato a messaggiare in privato. Finché le sue richieste sono state sempre più pressanti e inequivocabili: dapprima voleva sue foto, poi sempre più spinte e intime. Nonostante, la ragazzina gli avesse detto di essere minorenne, la sua morbosità non si è placata. Per fortuna, quelle chat sono finite sotto gli occhi del padre che ha voluto approfondire.
La polizia locale di Paderno smaschera il bidello “porcellone”
A quel punto, il padre della 14enne si è rivolto alla polizia locale. Agli agenti di via Grandi ha presentato formale denuncia che ha dato il via alle indagini. Hanno monitorato per qualche tempo le conversazioni e le richieste da parte del bidello che erano sempre più spinte. Diversi mesi di attività investigativa da parte della polizia locale hanno permesso di identificare la persona che si celava dietro quel profilo Instagram, S.L., rivelando un insospettabile collaboratore scolastico. All’epoca dei fatti prestava servizio presso una scuola primaria e secondaria di primo grado non del territorio di Paderno Dugnano. E la ragazzina finita nella sua rete non era iscritta a quell’istituto: semplicemente è finita nel suo mirino su Instagram.
Il bidello è stato rinviato a giudizio: sarà processato
Dopo mesi di indagini, l’iter giudiziario è pronto a partire dando valore all’attività investigativa del comando. Perché si sarebbe rischiata una semplice archiviazione e invece il gip del Tribunale di Milano ha proceduto con il rinvio a giudizio. Il bidello sarà processato e dovrà rispondere del reato di pornografia minorile rischiando una pena detentiva fino a 12 anni.
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