Funerali e matrimonio autorizzati, messe vietate. Anzi no. Il governo torna sui suoi passi e promette novità in merito a breve. Lo fa dopo la dura presa di posizione della Cei, la comunità episcopale italiana sostiene di “vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto” (leggi qui la nota completa).
Il Comitato tecnico scientifico con il decreto in vigore dal 4 maggio prevede la ripresa dei funerali “con un massimo di 15 persone presenti e preferibilmente all’aperto” e anche dei matrimoni, in presenza solo degli sposi e dei testimoni di nozze, senza parenti. Per le messe ha rimandato la decisione a dopo il 25 maggio poiché “la partecipazione dei fedeli alle funzioni religiose comporta allo stato attuale alcune criticità ineliminabili che includono lo spostamento di un numero rilevante di persone e i contatti ravvicinati durante l’eucarestia”.
Ora Conte torna sui suoi passi e annuncia la possibilità che si possa tornare a messa da lunedì 11 maggio. Una data che non piace alla Cei che già ha chiesto la possibilità di ricominciare dalla domenica “giornata di rinascita per la chiesa”. Tra le possibilità che verranno individuate ci saranno anche le messe all’aperto con tutti i dispositivi di protezione come mascherine e guanti.
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