Si prospetta una battaglia legale agguerrita fra Comune e “Louise Bourgeois Revocable Living Trust”, lo studio di New York che cura le vendite e donazioni delle opere della nota artista internazionale. Oggetto del contendere è la collocazione di una copia della scultura “The couple” che la Bourgeois aveva donato a Origgio: un pezzo le cui altre versione sono state battute nelle aste d’arte fino a 30 milioni di euro.
“Non può essere messa su un piedistallo, ma appesa a un albero”
Secondo lo studio, che ha fatto causa al Comune per riavere indietro l’opera, la scultura va appesa sul ramo di un albero, non può essere posizionata su una struttura di sostegno come quella ubicata al Parco Borletti. Il Comune insiste: non c’era nessun vincolo su come posizionare l’opera al momento della donazione, come attesta la documentazione agli atti. Ma insiste anche il Revocable Living Trust: “Ci sono sei esemplari di “The Couple” e sono tutti su un albero”. Il rischio, considerata la vertenza aperta al Tribunale di Busto Arsizio, è che l’epilogo possa essere di perdere la bella scultura di Louise Bourgeois, che rappresenta un simbolico abbraccio.
“La verità è che le copie esposte all’estero sono più piccole di quella che abbiamo noi e le hanno messe su alberi che non sono alti – spiega il sindaco Evasio Regnicoli – Noi, invece, dovremmo metterla su un albero per forza di cose grande visto che l’opera pesa 300 chili”. Era stato fatto nel parco dell’infanzia di via Piantanida, ma poi con lo spostamento della scultura al Parco Borletti si era optato per un sostegno: “E’ molto più sicuro – afferma Regnicoli – Dovesse cadere addosso a qualcuno, chi ne risponderebbe?”. Insomma, è impensabile che una struttura del genere possa stare appesa. Troppo rischioso.
Il sindaco: “Affermare che l’opera non sia nostra è assurdo”
Fatto sta che lo studio newyorkese, oltre a sostenere che la scultura sarebbe degradata avendo ricevuto un pessimo trattamento, mette in dubbio persino la legittimità del possesso dell’opera da parte del Comune di Origgio. “Affermare che l’opera non sia nostra dopo 20 anni dalla donazione è un nonsenso – ribatte il sindaco – Soprattutto considerando che l’operazione è costata circa 100mila euro al Comune, fra libro monografico, inaugurazione, acquisto del piedistallo e certificati di sicurezza da parte di ingegneri che non si sono voluti assumere la responsabilità di posizionare ‘The couple’ su un albero”.
La battaglia avviata sarà molto costosa: in bilancio sono stati iscritti 21mila 886,80 per pagare gli avvocati in difesa del Comune.
Sfoglia l’edizione digitale del notiziario su Pc, smartphone tablet, direttamente dal nostro sito edicola.ilnotiziario.net
Condividi questo articolo!
Clicca qui per la nostra edicola digitale
Per restare sempre aggiornato con le nostre notizie,
puoi iscriverti gratuitamente al nostro Canale Telegram
oppure per i nuovi video pubblicati puoi iscriverti al nostro Canale Youtube