Percepivano il Reddito di cittadinanza e giocavano a poker online, uno aveva anche un’impresa edile di cui non dichiarava redditi: 29 persone denunciate, a Saronno e in altri comuni della provincia di Varese.
Reddito di cittadinanza, 29 denunciati, anche a Saronno
I Finanzieri del Comando Provinciale di Varese hanno scoperto e denunciato residenti nel varesino e nei limitrofi comuni di Luino, Cantello, Gallarate, Busto Arsizio e Saronno che percepivano Reddito di cittadinanza senza averne titolo.
Gli accertamenti hanno dapprima consentito di denunciare all’Autorità Giudiziaria 12 soggetti, percettori della misura di sostegno al reddito, l’omessa e/o falsa comunicazione all’Inps circa la propria situazione patrimoniale e reddituale, tra cui anche l’avvio di attività lavorative svolte nella vicina Confederazione elvetica.
In un caso, inoltre, è stato rilevato che un imprenditore, socio unico e amministratore di una Srl operante nel settore dell’edilizia, attraverso artifizi contabili, ha omesso di dichiarare redditi pur di mantenere l’erogazione deò Reddito di cittadinaza.
Alcuni soggetti sono risultati titolari di conti di gioco che, attraverso la mancata indicazione nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu) dei redditi derivanti dalle vincite da “giocate online”, hanno fornito informazioni non veritiere sulla propria posizione reddituale, continuando a percepire indebitamente il sussidio.
Col Reddito di cittadinanza giocavano a poker online
Alcuni beneficiari del RdC, infatti, sono risultati titolari di conti di gioco online, utilizzati assiduamente per effettuare scommesse su eventi sportivi, oltre che per prendere parte a tornei di poker o altri giochi da tavolo.
Su tali conti di gioco sono state accreditate, in alcuni casi, somme di denaro per centinaia di migliaia di euro, palesemente incompatibili con uno stato di indigenza economica.
In tal senso le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Varese, una volta individuata la platea di giocatori, operativamente denominata “giocatori incoerenti”, hanno agito in aderenza alla recente sentenza della Corte Costituzionale n. 54 del 2024 la quale stabilisce che le “vincite da gioco” costituiscono informazioni da considerare per poter accedere al Reddito di cittadinanza.
La Consulta ha affermato, infatti, che il Reddito di cittadinanza “vieta espressamente di utilizzarne gli introiti per il gioco”. Nel complesso, gli accertamenti effettuati hanno consentito di constatare importi indebitamente percepiti, da parte dei 29 soggetti denunciati, superiori 330.000 euro.
I responsabili sono stati, inoltre, segnalati all’Inps per il recupero delle somme indebitamente richieste e ottenute. L’attività di servizio testimonia il ruolo della Guardia di finanza a contrasto delle frodi nel settore previdenziale e assistenziale, confermando l’impegno a garantire l’effettivo sostegno alle fasce più deboli della popolazione, evitando di disperdere risorse a beneficio di soggetti che non ne hanno diritto.
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