Contro la Takahashia Japonica, l’insetto che sta danneggiando orti e alberi in tutta la Lombardia, a Cesano Maderno si prova una possibile soluzione.
È stato effettuato l’altra sera all’interno del Giardino Arese Borromeo un intervento sperimentale contro la Takahashia japonica, l’insetto proveniente dal Giappone, che il Comune, i collaborazione con la società specializzata Demetra e Regione Lombardia, monitora da tempo e di cui molti cittadini segnalano la presenza nelle aree verdi pubbliche e private.
Takahashia Japonica, ecco come si combatte a Cesano Maderno
L’insetto non è dannoso per l’uomo né per gli animali, tuttavia, su specie vegetali particolarmente sensibili, può causare problemi di disseccamento della pianta, oltre a suscitare un’impressione particolarmente sgradevole. La lotta alla Takahashia, o cocciniglia giapponese, è molto complessa per una serie di ragioni, tra cui le conoscenze ancora insufficienti sul ciclo vitale del parassita e la mancanza di insetticidi specifici.
In pratica, attualmente, non ci sono terapie di contrasto diretto con efficacia certificata. L’unico metodo è la rimozione fisica dei rami infestati, ma gli interventi di potatura devono essere mirati per non indebolire ulteriormente la pianta e possono rivelarsi persino inutili.
Il Comune ha così deciso di mettere in atto un intervento sperimentale sui filari di carpini del Giardino Arese Borromeo. Sarà valutato, se opportuno, un secondo intervento.
Si tratta di un trattamento a basso profilo tossicologico, che consiste in lavaggi fogliari con prodotti a base di sali di potassio. Questo intervento, elaborato sulla base delle verifiche dei tecnici di Demetra e del confronto con il Servizio Fitosanitario Regionale (SFR), va eseguito nel momento del ciclo biologico in cui sono presenti le neanidi (le forme giovanili dell’insetto).
Contro la cocciniglia giapponese un nuovo trattamento sperimentale
L’azione meccanica dei sali di potassio farebbe “scivolare” le neanidi a terra, rendendole più esposte all’azione di predatori naturali antagonisti. L’obiettivo è quello di contenere la nuova generazione dell’insetto e ridurne la presenza già a partire dall’anno prossimo.
Viene testato nel Giardino Arese Borromeo, oltre che per l’importanza del luogo, anche per la presenza di doppi filari di carpini sui quali i risultati della sperimentazione saranno quindi di proporzioni significative. Le infestazioni più gravi, infatti, riguardano proprio i carpini e i gelsi.
Il servizio è organizzato con personale munito di atomizzatore montato sul cassone di un pick-up. L’atomizzatore funziona nebulizzando la soluzione a base di sapone molle di potassio in particelle estremamente fini. Questo processo di nebulizzazione offre diversi vantaggi, come una copertura ampia e uniforme, una distribuzione del prodotto anche in aree difficili da raggiungere con altri metodi, l’ottimizzazione dell’uso del prodotto grazie all’atomizzazione e quindi una riduzione degli sprechi.
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