Ha dell’incredibile la varietà di scuse che la gente riesce ad accampare per uscire di casa senza rispettare il decreto che impone di stare al proprio domicilio per limitare i contagi del coronavirus. La polizia locale ne ha sentite di tutti i colori.

A Origgio e Uboldo molti cittadini vanno inutilmente all’ufficio postale pur di lasciare l’abitazione prendendo aria e camminando. Addirittura, come riferito dal personale agli sportelli, si inventano le scuse più strampalate: “Devo fare un versamento sul conto di Frate Indovino” oppure “Voglio fare donazioni alla Madonna di Lourdes”. Al comando di Origgio ha chiamato anche una donna che raccontava di essersi spezzata un’unghia e di dover andare dall’estetista per rifarla: quando le è stato detto che tutti gli esercizi non di primaria necessità sono chiusi, ha risposto candidamente che “tanto vado da una che lavora in nero”. C’è poi chi segnala che sta per scadergli la patente o la revisione oppure che deve pagare delle multe in Posta: con pazienza, i vigili spiegano che tutti i termini dei pagamenti sono slittati. Altri ancora riferiscono che vorrebbero andare dal fidanzato o dalla fidanzata.
Un giorno sono stati trovati due pensionati che facevano opere di giardinaggiod, uno dei quali arrivato a Uboldo da Saronno per dare una mano all’amico; una donna si è giustificata dicendo che andava a portare da mangiare a un cane; una ragazza ferma su un marciapiede ha spiegato che “a casa non mi va internet”.
La morale? “La gente non capisce, non ha la piena consapevolezza del pericolo che corre – riferiscono gli agenti – Ci sono ancora mamme in giro coi figli con le biciclette. Per non parlare di chi si passa il cane di famiglia a turno, portandolo fuori anche quattro volte al giorno”. E così fioccano le multe.
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