Ad ogni temporale, così come nella serata di domenica 11 giugno, a Uboldo e Origgi continua a fare paura il Bozzente, anche se molto meno di un tempo: gli allagamenti del passato, alcuni decisamente gravi, hanno insegnato il valore della prevenzione, tanto che si parla già di ampliamento della vasca di laminazione.
Torrente Bozzente, l’opera di prevenzione
Parlare di prevenzione, quando si parla di Bozzente, significa anche prestare attenzione alla rimozione dei detriti e delle piante precipitate nell’alveo, del torrente come di ogni altro corso d’acqua. Oggi il letto del torrente è pulito ovunque, per cui si sta relativamente tranquilli: ma mai sentirsi troppo sicuri, dopo quello che è successo in Emilia Romagna, per cui quando piove in abbondanza la parola d’ordine è “monitoraggio”.
Piero Zucca, coordinatore della Protezione civile di Uboldo e Origgio, è comunque ottimista: “Noi in questi anni abbiamo lavorato in tempi di pace, quando non c’era emergenza – spiega – I lavori vanno fatti quando è tutto tranquillo, occupandosi della pulizia degli alvei per far sì che, se diluvia, l’acqua scorra liberamente senza tracimare”. La ricetta, secondo Zucca, è proprio il controllo costante dei torrenti e fiumi: “Mettere in sicurezza il letto dalle piante cadute e le scarpate è comunque s o l o u n a parte del nostro lavoro – puntualizza il coordinatore – Dobbiamo anche rimuovere i rifiuti gettati dentro: addirittura lavatrici e ingombranti degli scaricatori abusivi e tutta la spazzatura buttata dai pusher”.
L’attività della ProCiv tra Uboldo e Origgio
Emblematica l’ultima attività svolta dai volontari della ProCiv. Nei giorni scorsi un temporale ha abbattuto una quindicina di robinie nel Bozzente, tutte rimosse dall’alveo affinché non ostruissero le acque. Una recente mattina stava per crollare un pezzo di scarpata lungo il tratto di via Caduti della Liberazione a Uboldo: il rischio era che facesse da diga e così, dopo un sopralluogo col sindaco e col tecnico comunale, è stata disposta la sistemazione entro pochi giorni.
“Ci raccontano che l’Italia è a rischio idrogeologico – rimarca Piero Zucca – Noi ci siamo specializzati proprio nella gestione di questi rischi, ma bisogna considerare che la prevenzione è fondamentale. Se ho delle scarpate poco consolidate in Valganna, per esempio, mi conviene intervenire subito se non voglio che le conseguenze di abbondanti piogge si riversino fino al sud della provincia”. Ma chi può farlo? “I Comuni e le associazioni come la nostra, non certo chi lavora in Regione e non conosce il territorio. Solo chi conosce la conformazione dei paesi, i punti critici, può fare la prevenzione che è mancata in Emilia Romagna”.
Il precedente di Origgio e l’esondazione del torrente Bozzente
Sì, perché Zucca è convinto che, se fossero stati monitorati i corsi d’acqua, l’impatto delle alluvioni sarebbe stato sicuramente inferiore. A spingere verso il potenziamento della prevenzione sul territorio del Saronnese è quanto accaduto nel 2008 a Origgio, nell’azienda farmaceutica Sanofi Aventis: il Bozzente esondò e l’acqua tracimata invase i boschi fino a raggiungere la ditta, causando danni per 20 milioni di euro: “Assurdo, quando con 200 euro di spesa del gasolio di mezzi e attrezzature si può pulire l’alveo del torrente in poche ore di lavoro”, affermano i volontari.
Redazione web
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