Presidio, volonantinaggio e catena umana davanti all’ospedale di Saronno per chiedere un nuovo modello di sanità pubblica. Questa mattina, sabato 20 febbraio, un centinaio di esponenti di diversi comitati hanno dato vita ad una manifestazione davanti all’ospedale di piazzale Borella, con una camminata in catena da via Frua a via Silvio Pellico.
QUI IL SERVIZIO VIDEO COMPLETO DELLA MANIFESTAZIONE DI QUESTA MATTINA
“Ad un anno dal “paziente uno” vogliamo che il 20 febbraio sia il momento del risveglio e dell’ avviamento di vertenze territoriali per un nuovo modello di sanità pubblica” -si legge nel comunicato distribuito questa mattina dai manifestanti.
Manifestazione contro il modello della sanità lombarda
“In Lombardia, vogliamo che si arrivi all’epilogo del modello che ha portato alla distruzione della sanità pubblica: prima con le giunte Formigoni, poi la riforma Maroni del 2015 e infine con la Giunta Fontana (delibere sui cronici) ognuno ci ha messo qualcosa per deviare dai principi della riforma sanitaria del 1978. Il servizio sanitario regionale è diventato un “sistema ospedalocentrico”, la medicina territoriale è stata indebolita mettendo in difficoltà i medici di base di fronte alla pandemia, ha fatto diventare delle monarchie le modalità gestione delle strutture pubbliche (Ats e Asst). L’estesa privatizzazione (accreditamento) e il definanziamento delle strutture pubbliche hanno causato l’esplosione delle liste d’attesa riducendo l’accesso per le cure delle cronicità, ulteriori decessi evitabili accentuati dall’inadeguata risposta alla pandemia.
Il fallimento della Lombardia di fronte alla Pandemia
Il “sistema” sanitario regionale ha dimostrato di essere una (presunta) “eccellenza” ma coi piedi d’argilla : l’impatto della pandemia ha squassato le strutture pubbliche mentre i privati stavano a guardare.
A un anno dal paziente uno, il vero ammalato, di neoliberismo oltrechè di imprevidenza e incompetenza, è la sanità lombarda”.
I manifestanti chiedono “revisione profonda delle normative regionali, con l’abrogazione della “riforma Maroni”, e reimpostare il servizio sanitario regionale fondato su una sanità pubblica che garantisca tempi di attesa ragionevoli e ticket di basso importo, con la partecipazione dei sindaci (massime autorità sanitarie locali) delle associazioni e dei cittadini.
Tra i presenti stamattina anche il consigliere regionale del Pd, Samuele Astuti e il consigliere comunale del Pd, Mauro Rotondi.
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