Le Ferrovie Federali svizzere hanno annunciato che da domani, giovedì 10 novembre, fermeranno al confine una serie di treni diretti in Italia. La decisione arriva in seguito all’entrata in vigore del Decreto Legge italiano del 3 dicembre, che prevede alcune norme anti contagio che la Svizzera non è in grado di rispettare.
La chiusura dei confini ferroviari è stata confermata da un comunicato ufficiale delle FFS: «A partire dal 10 dicembre 2020 fino a nuovo avviso le FFS e Trenitalia interrompono i collegamenti tra Svizzera e Italia. La decisione è legata a un decreto (Dpcm) delle autorità italiane. Sia il traffico a lunga percorrenza che quello regionale TILO sono interessati dal provvedimento. I treni delle FFS/TILO circolano fino al confine. I treni nel traffico regionale tra Briga e Domodossola continuano a circolare. Dal 10 dicembre 2020 fino a nuovo avviso, l’offerta dei treni EuroCity tra la Svizzera e l’Italia sarà sospesa».
La decisione delle Ferrovie elvetiche avrà delle gravi ripercussioni sul movimento di molti lavoratori pendolari lungo il confine tra la Lombardia e il Canton Ticino.
L’Assessore regionale alle Infrastrutture, trasporti e mobilità sostenibile Claudia Maria Terzi si è scagliata contro il Governo, reo di aver approvato un dpcm con norme eccessivamente burocratiche: «L’interruzione dei treni tra Italia e Svizzera, annunciata dalle Ferrovie elvetiche, è figlia di un pasticcio determinato dall’ultimo dpcm che introduce norme eccessivamente burocratiche per i viaggiatori in ingresso dalla Svizzera. È necessario che il Governo rimedi nel più breve tempo possibile al danno arrecato ai lombardi e in particolare ai frontalieri».
Nella giornata odierna, il Ministro italiano delle Infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli e il corrispondente svizzero, il Ministro Simonetta Sommaruga, avranno un colloquio chiarificatore, con l’obbiettivo di sboccare questa situazione spinosa.