Caso Gianetti Ruote, il Tribunale di Monza in appello ha riconosciuto l’attività antisindacale dell’azienda ma non ha revocato la procedura di licenziamento. Sentenza che lascia molto amato in bocca agli ex dipendenti della storica fabbrica di ruote di Ceriano Laghetto, chiusa all’improvviso il 3 luglio scorso e oggi ormai quasi completamente smantellata, secondo quanto riferiscono fonti sindacali.
Finalmente si sancisce l’attività antisindacale della Gianetti Ruote ma non siamo contenti perchè si doveva revocare anche la procedura che ha permesso all’azienda di licenziare 152 persone. Noi andremo avanti finchè non avremo la piena vittoria e verranno risarciti i lavoratori della Gianetti”.
Lo dichiarano Pietro Occhiuto e Stefano Bucchioni della Fiom Cgil Brianza immediatamente dopo la lettura della sentenza che ha dato ragione a Fim, Fiom e Uilm della Brianza nel ricorso intentato contro la prima decisione assunta dallo stesso Tribunale che nel settembre scorso quando invece aveva invece dato torto ai sindacati in merito alla denuncia di attività antisindacale messa in essere dalla Gianetti Ruote.
Delusione e sorpresa anche per Vittorio Sarti, della Uilm, che unisce la soddisfazione per aver visto riconosciuto il comportamento antisindacale dell’azienda alla delusione per la mancata sanzione da parte del giudice.
“Non capiamo perchè non sia stata anche disposta la revoca della procedura ed il ritiro dei licenziamenti – aggiungono Bucchioni e Occhiuto– ed è per questo motivo che noi andremo avanti con
<span;>il nostro ricorso perchè siamo convinti della bontà delle nostre motivazioni. Andremo avanti per una
<span;>piena vittoria e per rendere giustizia a tutte quelle lavoratrici e quei lavoratori ingiustamente icenziati”.
Questa sentenza rafforza anche la posizione dei sindacati nell’impugnazione individuale dei licenziamenti che avverrà nei prossimi giorni.
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