Caritas, prezioso tesoro di Garbagnate, scopriamo tutti i servizi.
Il ruolo della Caritas sul territorio è divenuto sempre più importante negli ultimi anni. Ma quali sono i suoi servizi? Chi ne beneficia, come fa a sostenerli? Come è organizzata? La Caritas è tutto un mondo da scoprire, un prezioso tesoro della solidarietà garbagnatese. E ora è’ il responsabile Sandro Fumagalli a spiegarci il grande mondo che c’è dietro a questa realtà.
Chi sono le persone con richiesta d’aiuto?
“Nonostante la pandemia sia a termine, le persone che si sono rivolte e che si rivolgono a noi sono in aumento; noi percepiamo che la povertà materiale e non solo relazionale com’era in periodo della pandemia sta aumentando; sono aumentate le persone che per la prima volta nello scorso anno si sono presentate in Caritas, hanno superato le centinaia, 100 nuclei familiari di due, tre, quattro persone quindi circa 400 persone che vivono in uno stato di povertà. Si sono presentati per la prima volta 103 nuclei familiari di cui 26 ucraini scappati dalla guerra, 77 per bisogni materiali, ma non solo. Un nucleo di peruviani arrivato nel 2021 ed altri che già c’erano e che si sono trovati in difficoltà. La motivazione è una situazione di grande povertà economica e sociale con molta malavita e corruzione. Abbiamo visto che più in difficoltà sono le donne sole con figli, perché separate o abbandonate dal convivente, o con convivente o marito in carcere”.
Che tipo di aiuto chiedono?
“Il famoso pacco viveri che contiene ciò di cui hanno bisogno, quindi quello che viene confezionato è fatto su misura dei bisogni della famiglia. Oltre a questo c’è la richiesta di vestiario e spesso un sostegno economico per pagamento utenze, pagamento affitto e per varie necessità. Altro problema è quello dello sfratto, in particolare quello esecutivo; noi non possiamo aiutarli a trovare una soluzione quindi li inviamo ai servizi sociali, siamo comunque attenti a comunicare loro informazioni dei bandi per la casa popolare, per il sostegno affitti”.
Dove svolgete quest’ ultimo servizio?
“Il tutto avviene nel centro di ascolto, aperto tre volte alla settimana con due persone in contemporanea che supportano chi viene a presentare una domanda a rivolgersi ai servizi sociali, al patronato delle Acli piuttosto che chiedere e fare pratiche. Non ultimo, la richiesta di lavoro: noi non abbiamo rapporti con le aziende del territorio però c’è un servizio messo a disposizione dalla fondazione San Carlo che è sempre di Caritas Diocesana, si chiama Fondo diamo lavoro attivato in quest’ultimo tempo. È una piattaforma su cui vengono messe le aziende che cercano personale con i requisiti e su cui inserire i curriculum; in questo periodo ci stiamo avvalendo di questa piattaforma che non offre un lavoro immediato, solo in qualche caso, ma dà la possibilità di fare un periodo di tirocinio retribuito abbastanza dignitosamente, 500, 600 € mensili per 20 ore settimanali più il buono pasto; questa opportunità potrebbe aiutare a inserirsi nel mondo del lavoro”.
I costi per voi e per il richiedente?
“Per i richiedenti nessuno, per noi sono dovuti per l’acquisto di generi alimentari. Ci approvvigioniamo per l’80% attraverso le raccolte o ordinarie o straordinarie. Il restante 20% ci viene fornito dal Banco Alimentare che ci dà 2 tipologie di prodotto, quelli che vengono raccolti quando si fanno le giornate presso i supermercati e quelli che vengono dati dalla Comunità Europea attraverso il Ministero”.
Con chi dovete interfacciarvi?
“Siamo in relazione con i servizi sociali per approfondire meglio le situazioni e per trovare soluzioni che a volte non sono immediate a causa della procedura burocratica; la collaborazione si estende ad altre associazioni senza le quali e senza il loro aiuto non potremmo erogare quanto si realizza”.
Dove si trovano i vari servizi?
“Abbiamo il centro di ascolto situato, guardando la basilica sul lato del campanile, in via Gran Sasso 12, il centro di distribuzione in via Vismara di fronte al campo sportivo, Caritas gestito dalla cooperativa Intrecci, l’Emporio della solidarietà che distribuisce similmente ad un supermercato al quale si può accedere inviati o dal Centro di ascolto o dai servizi sociali del Comune, non si usano i soldi bensì una scheda punti che viene assegnata ad ogni utente in base al proprio nucleo familiare o al fabbisogno. Questo Emporio non serve solo il comune di Garbagnate ma anche i comuni di “Comuni Insieme”. L’altra sede di distribuzione di cibo e vestiario è nella parrocchia di Giovanni Battista. Il tutto è coordinato dal gruppo di ascolto centrale”.
Servizi sanitari per anziani ed emarginati?
“No, noi non gestiamo direttamente dei servizi sanitari, quest’anno però siamo partiti con un progetto chiamato salute con l’obiettivo di tre azioni: il Fare, insegnare ad usare lo Spid per accedere al servizio sanitario, il Dare un contributo per spese mediche a persone indigenti, voucher per prestazioni odontoiatriche e oculistiche in quanto non vengono riconosciute le spese dal servizio sanitario, l’Educazione Sanitaria ed in tal senso abbiamo promosso un incontro contro lo spreco e per un’alimentazione corretta.
Da non dimenticare il capitolo scuola: abbiamo un doposcuola dalla terza per i bambini delle elementari che hanno bisogno di un supporto per italiano, questo non riguarda solo i bambini stranieri, il dopo scuola per le medie che raggiunge generalmente una cinquantina di ragazzi nell’anno scolastico con un supporto scolastico che diventa con il tempo anche sociale, la scuola per stranieri che annovera ben 125 iscrizioni ed è suddivisa in tre fasce orarie con il mattino prevalentemente per le mamme a cui viene associato uno spazio bimbi. Al pomeriggio viene invece fatta al Picchio Rosso nella struttura messa a disposizione del Comune, ed alla sera presso la Scuola San Luigi, prevalentemente per chi lavora.
C’è poi la “Casa per donne sole”: il Comune ci ha messo a disposizione tramite la Caritas Ambrosiana la ex casa cantoniera ristrutturata lungo via Peloritana. Donne sole oltre una certa età che hanno problemi economici ed anche abitativi. Vengono aiutate o a reinserirsi in ambito lavorativo o a trovare una casa propria. Abbiamo appena aiutato una di queste persone a fare il trasloco in una casa nuova e popolare. La Casa prevede un massimo di 7 posti.
Una cosa che ci tengo a dire è che l’abbiamo intitolata a Giuditta Rovelli che per noi è stata, ma penso anche per la comunità di Garbagnate, una donna eccezionale, una donna che è andata in pensione, ma forse anche prima, dedicandosi prevalentemente al sostegno delle persone con disabilità con una apertura grande e un entusiasmo e generosità veramente importanti”.
Quanti sono i volontari?
“Siamo più di 100, però nella stragrande maggioranza persone che hanno dai 60 anni in su e quindi c’è un problema di cambio generazionale; abbiamo una difficoltà di avvicinamento alle persone più giovani anche se qualche giovane c’è. Infatti abbiamo tentato di organizzarsi così: per ogni attività c’è un referente over 60 e l’altro preso fra i giovani che abbiamo. Facciamo fatica ad essere attrattivi per i giovani, magari ci danno una mano per iniziative concrete e puntuali ma non c’è una partecipazione continuativa. Comunque siamo un gruppo numeroso ma soprattutto, vorrei sottolinearlo, vivaci nonostante l’età”.
Come siete collegati alla Caritas Ambrosiana?
“La Caritas rappresenta il nostro punto di riferimento e quindi da essa riceviamo le direttive, il supporto strumentale e di formazione per le varie attività”.
Quali sono i paesi a cui fa riferimento la Caritas di cui è capo Sandro Fumagalli?
“Solo quello di Garbagnate, e comunque come responsabile, in quanto il presidente è sempre il parroco”.
Con la Chiesa quale relazione?
“La Caritas è un organismo pastorale, quindi è uno strumento della comunità per far vivere ai suoi componenti la carità, la Caritas non è il fine, è un mezzo, uno strumento e non si identifica con la carità, è solo uno strumento per far vivere a ciascuno di noi la dimensione della carità, della prossimità, dell’essere vicino con la solidarietà. Nasce da un mandato della comunità pastorale”.
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