Nel pomeriggio del 28 maggio 2025, i Carabinieri della Stazione di Cesate hanno arrestato un cittadino italiano, classe 1971, con l’accusa di tentata estorsione aggravata. L’uomo, già sottoposto alla sorveglianza speciale, è stato raggiunto da un’ordinanza di arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Milano, al termine di un’indagine condotta dai militari dell’Arma.
L’inchiesta ha preso avvio dopo una serie di segnalazioni del parroco della chiesa di Cesate, che ha denunciato comportamenti minacciosi e ripetuti da parte dell’indagato. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo avrebbe più volte tentato di ottenere denaro con la forza, facendo leva su intimidazioni e minacce rivolte al sacerdote.
Due gli episodi chiave emersi durante le indagini. Il primo, avvenuto il 2 aprile scorso, quando l’uomo – in evidente stato di alterazione psicofisica, presumibilmente per l’uso di stupefacenti – ha interrotto una funzione religiosa, minacciando il parroco e chiedendo 500 euro, probabilmente per acquistare droga. Il secondo episodio risale al 16 maggio, quando è tornato ad avvicinarsi alla vittima con nuove richieste di denaro, accompagnate da ulteriori minacce verbali in caso di rifiuto.
Arrestato e poi incarcerato un uomo già sottoposto a sorveglianza speciale
Dopo l’arresto, l’uomo è stato posto ai domiciliari, ma ha violato la misura cautelare in più occasioni. Il giorno successivo, 29 maggio, è stato sorpreso fuori dalla propria abitazione dai Carabinieri di Garbagnate Milanese, e nuovamente, il 3 giugno, è stato trovato presso la chiesa di Cesate dagli stessi militari che avevano eseguito il primo arresto.
Alla luce delle ripetute trasgressioni, l’Autorità Giudiziaria di Milano ha disposto per l’uomo l’aggravamento della misura cautelare, ordinando il trasferimento in carcere. Il provvedimento è stato eseguito il 4 giugno. Resta ferma, come previsto dalla legge, la presunzione di innocenza fino a una eventuale condanna definitiva.
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