La storia dei Luisa Alfieri, la 72enne scomparsa il 2 gennaio dalla sua casa di Cesate, ha avuto quasi certamente un epilogo tragico, a cui manca solo la conferma ufficiale da parte del magistrato, ma, finchè questa conferma non arriva, non ci possono essere certezze e usare il condizionale è d'obbligo.
Un corpo è riaffiorato dalle acque del lago di Como domenica scorsa verso le ore 13, a trovarlo è stato un passante che camminava davanti ai giardini di Villa Geno. Inizialmente si è pensato al cadavere di un uomo, poichè era in avanzato stato di decomposizione, ma qualche ora più tardi il medico legale ha stabilito che potesse essere quello di una donna; la prima conferma che il corpo possa essere quello di Luisa è arrivata attraverso l'esame della fede che il cadavere portava al dito: potrebbe essere quella di Luisa, anche se pare che i nomi all'interno non fossero di facile lettura. La famiglia oggi ci ha spiegato che anche il riconoscimento visivo non può essere certo, visto lo stato del corpo e dei suoi vestiti, per cui il medico patologo ha disposto per i prossimi giorni l'esame del Dna e la prova dentale. Solo quando si avranno questi due risultati si potrà dire con certezza che quello ritrovato è il corpo di Luisa.
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