Esonda il Seveso, a Senago si torna a parlare delle vasche di laminazione.
A Senago potrebbe essere tutto pronto per la primavera 2024.
La drammatica situazione, tra danni e disagi, generata dall’ultima esondazione del Seveso ha riacceso la polemica sulle cause e sul sistema di vasche di laminazione presentato ormai quasi una decina di anni fa e non ancora realizzato e messo in funzione.
Dell’opera idraulica progettata per “salvare Milano dalle esondazioni” fa parte anche la tanto contestata vasca di laminazione di Senago.
Esonda il Seveso, a Senago si riparla delle vasche di laminazione
Ma a che punto sono i lavori? Nel 2014 l’annuncio di Erasmo D’Angelis a capo di “Italia Sicura”, la task force del governo che avrebbe dovuto occuparsi della “mitigazione del rischio idrogeologico”.
Cinque le vasche originariamente progettate, poi ridotte a quattro, a comporre un maxi impianto idraulico utile a contenere le esondazioni che, via via lungo l’asse del Seveso, creano disagi e danni fino a lasciare letteralmente inondati i quartieri del Nord Milano. I lavori sarebbero dovuti terminare due anni dopo.
L’opera di Senago ha dovuto in particolare fare i conti in primis con una lotta serrata alla realizzazione dell’opera che, come ribadito più volte dai Comitati, “non salverà Milano dalle esondazioni” non essendo geograficamente neanche sul cosiddetto asse del Seveso.
Una battaglia fatta di ricorsi, manifestazioni, ufficializzazioni di contrarietà a più livelli, persino una petizione al Parlamento Europeo che non è riuscita nell’obiettivo di fermare i lavori ma che prosegue chiedendo il disinquinamento del Seveso prima della messa in funzione della vasca. A questo si sono aggiunti alcuni “intoppi” utili a ritardare il cronoprogramma, come il ritrovamento di alcuni residuati bellici e parti di antichità che hanno destato l’attenzione delle Belle Arti, o la rescissione del contratto con l’azienda che si era originariamente aggiudicata i lavori. Poi la ripartenza con un nuovo cronoprogramma (diverse volte posticipato) e l’annuncio della realizzazione di un ciclodromo per rendere l’area maggiormente fruibile.
Nelle ultime settimane alcuni cittadini hanno segnalato un nuovo stop ai lavori che però ad oggi non sembra avere alcuna conferma. “Non mi risulta assolutamente” la risposta del primo cittadino alle nostre richieste. Sembra quindi che i lavori per la maxi opera riescano a vedere il traguardo. Almeno stando alle ultime dichiarazioni ufficiali.
Il primo cittadino Magda Beretta ha parlato genericamente di 2024. Altre conferme sono arrivate dalla polemica che si è accesa a poche ore dall’esondazione tra Comune di Milano e Regione Lombardia. L’assessore milanese Marco Granelli, a seguito dei grossi danni e degli ingenti disagi, ha puntato il dito contro i ritardi nella realizzazione del circuito delle vasche. Non è tardata la replica del governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana secondo proprio l’abbandono del capoluogo lombardo e la mancanza di pulizia del tratto tombinato del Seveso sarebbero la causa principale di quanto accaduto.
Da Fontana è arrivato anche un aggiornamento sui lavori alla maxi opera composta dalle vasche del Parco Nord, di Lentate sul Seveso, di Senago e del gruppo di invasi di Paderno, Varedo e Limbiate. “La prima verrà consegnata entro la fine di gennaio, la seconda entro marzo – ha spiegato – stiamo rispettando i tempi”.
Per quanto riguarda l’area di Paderno è ancora in corso la progettazione, per Senago circa un mese fa era stato l’assessore regionale al Territorio Gianluca Comazzi a fornire un aggiornamento sulle tempistiche confermando l’entrata in esercizio per la primavera 2024.
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