Garbagnate, nuovo raid vandalico nella chiesetta dell’ex ospedale

Nuovo raid vandalico nella chiesetta dell’ex ospedale di Garbagnate, che i volontari avevano riordinato.
Quello che vedete nella fotografia è l’ennesimo episodio dello scempio in atto da anni nei confronti della chiesa di San Carlo, la bellissima cappella del vecchio ospedale Santa Corona, opera vincolata dalla Soprintendenza eppure lasciata nel più completo abbandono, in balia di vandali, satanisti e imbecilli vari.
Mesi fa scrivevamo (potete leggere l’articolo qui) che un gruppo di anonimi volontari si era recato nella chiesa abbandonata (che per architettura ricorda in piccolo la Basilica di San Pietro a Roma): con un gesto quasi di pietà quelle persone avevano ripulito il pavimento, rimesso in ordine le panche (alcune delle quali negli anni scorsi erano state addirittura bruciate) e avevano cercato di bloccare la porta d’ingresso della chiesa così che altri vandali non potessero entrarci.

Garbagnate: un nuovo raid nella chiesetta

Per qualche mese la soluzione ha retto, poi purtroppo i vandali hanno di nuovo avuto il sopravvento con nuove incursioni. I vandali hanno fatto nuove scritte a vernice spray sui muri, hanno rovesciato e spaccato altre panche della chiesa, per uno spettacolo tanto triste quanto deprimente.

E la sensazione, purtroppo, è che questa condizione sia destinata a continuare. L’intero edificio è di proprietà del Comune di Milano, che per anni ha combattuto per vie legali contro l’allora Ussl per farsi riconoscere la titolarità di quei muri.

Alla fine, dopo anni di battaglie e notevoli spese legali, Milano vinse, il tribunale riconobbe che i muri dell’ospedale erano suoi. Costruirono un nuovo ospedale, quello vecchio fu restituito a tutti gli effetti al Comune di Milano, ma per farne che cosa? Per lasciarlo andare nel più completo abbandono.

E non fatevi troppe illusioni: è vero che mesi fa è stato avviato un tavolo di lavoro per trovare una soluzione e recuperare l’ex ospedale, ma tutti coloro che sono seduti a quel tavolo (tutti) sanno che ci vuole una montagna di soldi, che nessuno ha.

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