L'assemblea del Parco delle Groane (oggi ridenominata "Comunità del Parco", nella seduta di venerdì 27 ha accolto parzialmente l’osservazione alla Variante al Piano di Coordinamento per le zone di ampliamento del Parco presentata dal Comune di Senago in merito alla realizzazione di vasche di laminazione delle acque del Seveso lungo il Canale Scolmatore Nord Ovest, nel territorio del comune di Senago. E' un sostanziale "via libera", seppure con una serie di prescrizioni, al progetto per la realizzazione delle vasche di laminazione sostenuto dall'attuale Amministrazione comunale di Senago, che già nello scorso maggio , con una deliberazione del Consiglio Comunale, si era fatto promotrice di una campagna di sensibilizzazione nei confronti del Parco delle Groane su questo progetto, che vede però la netta contrarietà di comitati di cittadini e una parte delle forze politiche d'opposizione. Secondo quanto stabilito dalla delibera dell'assemblea del Parco, bisognerà innanzitutto dimostrare che l’opera non è attuabile al di fuori del territorio del Parco o che non ci siano in nessun modo misure alternative, di natura non economica, alla sua realizzazione; dovranno essere realizzati prioritariamente interventi di adeguamento delle strutture e dei manufatti idraulici già esistenti, tenendo conto degli aspetti paesaggistici e naturalistici e limitando al minimo manufatti e opere di carattere edilizio.
Gli interventi inoltre dovranno coinvolgere le aree circostanti in termini di riqualificazione e rinaturalizzazione a titolo di mitigazione e compensazione, anche mediante interventi indirizzati alla fruizione di tipo estensivo. “Il problema delle vasche di laminazione -ha dichiarato il presidente del Parco Groane, Barbara Calzavara- sta emergendo in questi ultimi anni quale conseguenza dell’elevata urbanizzazione del territorio circostante l’area del Parco. Localizzare delle vasche di laminazione nel territorio del Parco, non urbanizzato, per ridurre gli effetti delle piene dei fiumi, rappresenta la soluzione più facilmente percorribile, pur provocando un impatto paesaggistico e ambientale che poco si concilia con le esigenze di tutela e salvaguardia del territorio. Tuttavia vi sono esempi di progetti realizzati in cui tutela idraulica, riqualificazione ambientale e paesaggistica, incremento della biodiversità sono stati trattati con pari dignità, generando dei sistemi a carattere multifunzionale e sostenibili in termini più generali di tutela e salvaguardia dell’intero territorio.” Ulteriori approfondimenti su "il notiziario" in edicola dal 4 ottobre.
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