~~Lo Stato non taglia seriamente le spese (taglia ai comuni ma molto meno ai ministeri) e, per sanare i suoi mali, continua a massacrare di tasse, imposte e gabelle i cittadini. Settimana scorsa in questo sito e sul Notiziario abbiamo scritto della Tares, questa settimana ecco la nuova sorpresa: non è vero che l’Imu sulla prima casa è stata abolita. E’ stata cancellata solo la quota fino al 4 per mille, ma quei comuni che avevano deciso aliquote più alte dovranno far pagare ai loro cittadini il 40% di tale differenza Ciò sia chi ha deciso l’aumento nel 2012 (poiché praticamente tutti l’hanno confermato nel 2013) sia chi ha aumentato quest’anno, anche all’ultimo momento come ha fatto Senago. Nella tabella qui accanto riportiamo i comuni della nostra zona i cui cittadini dovranno pagare la “mini Imu” e, accanto, le aliquote stabilite: si dovrà pagare la differenza tra tale aliquota e il 4 per mille.
Si deve pagare entro metà gennaio, a meno che lo Stato non trovi i fondi necessari per coprire quel pezzo di imposta (si parla in tutto di 300 milioni di euro) ma, visto come stanno oggi le casse dell’Italia, non bisogna essere ottimisti.
Sul Notiziario in edicola da domani, venerdì 6 dicembre, trovate un ampio servizio in cui vi spieghiamo la situazione e vi aiutiamo a capire quanto dovrete pagare di “mini Imu”, spiegandovi come si effettua il calcolo. Ciò, ovviamente, se avete la prima casa in uno dei comuni coinvolti: Arese, Baranzate, Bollate, Cesate, Cusano, Garbagnate, Lazzate, Limbiate, Saronno e Senago. Gli altri, tra cui Paderno Dugnano, Caronno Pertusella, Uboldo, Solaro… si salvano da questa ennesima gabella.
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