Il pilota garbagnatese Tony Arbolino non è riuscito a vincere oggi il Mondiale di Moto3, perdendo per un soffio il titolo al termine di una gara semplicemente fantastica, in cui ha dimostrato che tra i tre contendendo ai primi posti della classifica del Mondiale era lui quello che meritava di vincere. E non lo dice solo la pista, lo dice anche la matematica.

Arbolino infatti nell’ultima e decisiva gara di questo Mondiale 2020 partiva con un handicap immenso: in griglia è scattato infatti dall’ultimo posto, colpa di un malintesi avvenuto sabato durante le qualifiche, quando ha atteso troppo per lanciarsi nel giro decisivo e così ha preso la bandiera a scacchi che poneva termine alle qualifiche: nessun giro buono per lui e quartultima posizione in griglia di partenza.
Al via della gara Arbolino, sulla sua Honda del team Snipers, scattava dalla ventisettesima posizione, mentre i suoi due avversari in corsa per il titolo, Ogura e Arenas partivano rispettivamente quinto e sesto. Tony per vincere il Mondiale doveva recuperare 11 punti allo spagnolo Arenas, ma partendo in fondo al gruppo appariva un’impresa davvero impossibile.
Invece Tony è stato protagonista di una rimonta spettacolare e impressionante: risalendo 10 posizioni già nel primo giro e poi rosicchiando posizione su posizione fino a raggiungere i suoi due avversari e superarli.
Una prova incredibile, che però non è bastata a Tony per aggiudicarsi il titolo: è arrivato quinto al traguardo, davanti ad Ogura e ad Arenas, riuscendo a rosicchiare allo spagnolo 7 punti, non sufficienti a vincere il Mondiale.
Tony è dunque vice campione del mondo, a sole 4 lunghezze da Albert Arenas nuovo campione, ma il garbagnatese è vincitore morale di questo Mondiale perché nella gara decisiva ha saputo rimontare e superare i suoi due avversari.
Ma non solo. Dicevamo che anche la matematica è con lui, perché Tony è andato a punti in tutte le gare del Mondiale. Solo in una gara non ha preso punti, quella in Spagna che non ha potuto correre per colpa del Covid, perché una persona in aereo seduta la ila davanti a lui è risultata positiva e lui, pur non avendo il Covid, è stato obbligato a fare la quarantena. Se avesse corso insieme agli altri anche quella gara, qualche punto l’avrebbe sicuramente preso e adesso sarebbe primo in classifica.
E’ una magra consolazione, certo, ma è anche la dimostrazione che Tony questo Mondiale meritava di vincerlo. Joan Mir, lo spagnolo nuovo campione del mondo di MotoGp, tre anni fa correva in moto3 con Arbolino e adesso è il numero uno al mondo. Tony l’anno prossimo correrà in Moto2 e c’è da scommettere che presto lo vedremo correre tra i campionissimi in MotoGp.
Piero Uboldi
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