Novate dice addio al pittore Sandro Tigiorian, “prof” dall’animo buono. È scomparso la scorsa settimana Sandro Tigiorian, 70 anni, pittore e professore molto conosciuto a Novate anche con il soprannome di “Tiger”.
Di origine armena, era diventato una figura rappresentativa e ben riconoscibile nella vita del paese grazie al suo modo di porsi, la sua ironia e la parlata in dialetto milanese. Come artista Tigiorian ha tenuto diverse personali, tra l’altro ha dipinto una delle porte di Valloria, piccola frazione ligure nota come “il borgo delle porte dipinte”.
Professore d’arte e disegno tecnico, ha insegnato nelle primarie novatesi e in seguito al Primo Levi di Bollate.
Novate, l’addio a Sandro Tigiorian e i ricordi dei colleghi
Una collega d’insegnamento ha inviato al Notiziario un ricordo dell’amico scomparso, che volentieri pubblichiamo: “E adesso sì che hai ripreso la tua bici per andare in giro per l’universo! Inaspettatamente, senza fare rumore o dare annunci ti sei ritirato quasi in incognito, in un luogo in cui stare bene. Da qualche tempo ci mancava la tua immagine: solitamente ti vedevamo passare per il paese, dove tutti ti salutavano e tu ricambiavi cordialmente con una battuta, un saluto a voce alta o magari una bella risata. Tutti quelli che ti hanno conosciuto hanno saputo apprezzare la tua spontaneità che non mancava di rispetto, perché mitigata da un sorriso sornione. Il tuo stare con le persone in modo spesso scanzonato ed ironico, lasciava trasparire la grande umanità con cui guardavi la gente, sguardo che emergeva dai tuoi quadri. Nel quadro appariva quell’animo buono e generoso che nel parlare quotidiano si fondeva nell’ironia delle tue battute.
I tuoi alunni hanno molto amato la tua guida a scuola: li sapevi incoraggiare ad esprimersi… anche a “suon di pennellate”! Quante volte ti abbiamo visto indicare un particolare dei loro disegni da modificare dicendo: “Bravo, io qui (e con le dita quasi accarezzavi il foglio) farei così…” Orgoglioso delle tue origini armene, tuttavia era il milanese che usavi per farti capire in qualsiasi parte d’Europa… caratteristica indimenticabile. La generosità verso i più deboli ti ha sempre accompagnato, con quel moto amoroso dell’animo che chi è artista come te lascia che prevalga sopra tutti i preconcetti. Ci hai lasciato mentre aspettavamo che tornassi a casa, però tu sei sempre il nostro professore, maestro, Sandro, un indimenticabile uomo d’arte, libero e felice di dipingere il cielo! Silvia”.
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