I lavori di Expo avevano messo in secca il laghetto delle ninfee di Bollate dietro a Villa Arconati, portando alla morte il tappeto di piante e fiori. Ma questo era soltanto l'inizio.
Tra giovedì e venerdì scorsi è scattata la vera emergenza: il laghetto delle ninfee ha cominciato a seccare completamente e dall'acqua erano affiorati decine e decine di pesci morenti, tra cui un siluro di un metro e mezzo.
Si è arrivati a questo poichè, nel rifare il secondario del Villoresi per portare l'acqua ad Expo, l'impresa ha eliminato un tubo (probabilmente abusivo) che portava l'acqua al laghetto e al tempo stesso ha eliminato le perdite del canale, che a loro volta alimentavano il piccolo lago delle ninfee. Così il laghetto abbandonato si è prosciugato progressivamente.
Sabato però è scattata una sorta di salvataggio di questo laghetto centenario: un gruppo di operai si è mosso per scavare un canale utile a portare l'acqua al laghetto. Questi erano stati autorizzati da Villa Arconati, ma non dai pescatori del vicino Laghetto del bosco, da cui hanno preso l'acqua senza chiedere permesso. Questi ultimi si sono recati sul posto ed è nata una dura discussione.
Il presidente dei pescatori, Angelo Tardivello, ci conferma che quell'acqua loro la pagano e ci dice che la loro società è disposta a mandare la sua acqua anche alle ninfee, purchè si regolarizzi un accorso. Si dice inoltre disposto a prendere in gestione anche il laghetto delle ninfee.
Mercoledì il rappresentante della proprietà e Tardivello si sono incontrati e sono giunti a una conclusione temporanea fino a settembre.
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