Una buona notizia per tutte quelle famiglie che hanno un figlio disabile a carico.
A breve infatti le pratiche per ottenere l'invalidità del minore potrebbero essere notevolmente sveltite, evitando persino la visita davanti alla commissione dell'Asl.
Tutto questo grazie a un progetto sperimentale partito la scorsa primavera, quando è stato pubblicato il protocollo sperimentale d'intesa sottoscritto dall’Inps e dagli ospedali Bambino Gesù di Roma, Gaslini di Genova e dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer di Firenze, cioè tre dei più importanti ospedali pediatrici italiani, volto a ridurre il disagio dei minori disabili e delle loro famiglie nell’iter sanitario per il riconoscimento delle prestazioni assistenziali di invalidità e di handicap alle quali hanno diritto.
Il protocollo sperimentale ha preso ufficialmente il via lo scorso 15 settembre: la sperimentazione durerà 18 mesi e consentirà ai medici delle tre strutture, abilitati dall’Inps, e alle strutture sanitarie pediatriche che ne faranno richiesta, di compilare online il certificato specialistico pediatrico, grazie al quale sarà possibile acquisire fin da subito tutti gli elementi necessari alla valutazione medico legale, evitando al minore e alla sua famiglia il disagio di doversi sottoporre a ulteriori esami e accertamenti. E questo per tutta la vita.
Naturalmente si sta parlando di patologie gravi e irreversibili, come per esempio la sindrome di Down, le gravi insufficienze cariache, le malattie neurologiche e quelle patologie non risolvibili che impediscono di fatto l'autonomia del minore.
Dopo i 18 mesi di sperimentazione il certificato specialistico pediatrico dovrebbe essere applicato a tutte le strutture ospedaliere, semplificando quindi la vita alle famiglie che hanno un figlio disabile e che spesso, viste le lungaggini e le difficoltà che accompagnano la richiesta di invalidità, preferiscono rinunciarvici, perdendo di fatto una prestazione a cui hanno pieno diritto.
Ad ammettere questa situazione è stato addirittura il presidente dell'Inps Tito Boeri, che ha dichiarato alla stampa che, proprio a causa della trafila burocratica lunga e impegnativa, in Italia è solo uno sparuto 25% di famiglie con minori disabili a richiedere l'attestazione.
Ci si augura dunque che la sperimentazione vada a buon fine e che soprattutto venga estesa a tutti gli ospedali.
Sarabbe certamente un piccolo, ma neanche tanto picccolo, aiuto a tutti quei genitori che già si trovano a combattere ogni giorno con amore per garantire una vita dignitosa ai propri figli.
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