Buone notizie per chi ha in famiglia un anziano non autosufficiente da accudire.
Sembra proprio infatti che i 60 milioni previsti per i prossimi tre anni, per il sostegno a parenti non autosufficienti, saranno a disposizione non solo dei figli della persona anziana da accudire, ma anche dei nipoti.
Il termine usato è “caregiver”, che significa semplicemente prestatore volontario di cura: una realtà sempre più diffusa in Italia, magari non per scelta ma per necessità.
Chi ha perso il lavoro o chi ancora non riesce a trovarne uno e ha un anziano, o un disabile, in casa da accudire certemente preferisce farlo personalmente, piuttosto che afidarsi alla classica “badante”, che spesso si rivela una spesa non indifferente per molte famiglie.
I prestatori volontari di cura quindi potranno essere parenti entro il secondo grado, cioè anche i nipoti.
Dovranno assistere il proprio caro per almeno 54 ore alla settimana, compresa anche la vigilanza notturna.
La persona che assistono dovrà comunque essere riconosciuta come invalido civile.
Il provvedimento è però ancora in fase di studio e non sono pochi i problemi da affrontare.
I 60 milioni infatti sembrano essere pochi per garantire ai caregivers un mini assegno mensile, soprattutto se pensiamo che in Italia ci sono ben un milione di persone che svolgono questo compito.
L’unico dato certo al momento è questo: essere riconosciuto prestatore volontario di cura farà perdere a tutti gli altri familiari lavoratori la possibilità di utilizzare la legge 104, cioè quella che dà diritto a permessi straordinari dal lavoro.
Faranno eccezione solo i genitori di un disabile che potranno godere ancora i congedi aggiuntivi anche se uno di loro o un altro familiare è stato riconosciuto come “caregiver”.
Per avere informazioni più precise bisognerà aspettare il via libera definitivo con relativi decreti attuativi della Legge di Bilancio
puoi iscriverti gratuitamente al nostro Canale Telegram
oppure per i nuovi video pubblicati puoi iscriverti al nostro Canale Youtube