E’ ormai possibile richiedere il bonus asilo nido all’Inps per il 2018, uno dei nuovi incentivi di sostegno alla maternità previsto dalla legge di Bilancio, introdotto nel 2017, già dallo scorso 29 gennaio.
La domanda per il contributo economico, di 1000 euro l’anno, però potrebbe riservare brutte sorprese per i ritardatari.
Se infatti il termine ultimo per la presentazione della domanda è fissato al 31 dicembre 2018, la cifra messa a disposizione per l’intero 2018, e per tutti i genitori potenzialmente interessati, siè di 250 milioni di euro.
Quindi potrebbe non bastare per tutti e sembra proprio che valga la regola del “chi prima arriva, meglio alloggia” , naturalmente se in possesso dei requisiti necessari per la richiesta.
Quindi meglio affrettarsi.
Chi ne avrà diritto?
Il bonus spetta a tutti i cittadini italiani o comunitari, con regolare residenza in Italia, genitori di minori nati o anche adottati dal primo gennaio dl 2017.
Ne potranno usufruire inoltre anche i cittadini extracomunitari residenti in possesso del permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo o di una delle carte di soggiorno per familiari extracomunitari di cittadini dell’Unione Europea. Ai cittadini italiani sono equiparati i cittadini stranieri con lo status di rifugiato politico o con la protezione sussidiaria.
A richiedere il bonus dovrà essere il genitore che ha affrontato, documentandola, la spesa effettiva per l’iscrizione all’asilo nido.
Come sempre, per richiedere il bonus sarà necessario espletare svariate pratiche burocratiche. Il nostro consiglio, per non incorrere in errori, è sempre quello di rivolgersi a un Patronato, soprattutto se non si ha molta dimestichezza con le pratiche online, e anche molta pazienza.
Comunque, se volete presentare la domanda online in modo autonomo, entro il 31 dicembre, queste sono le modalità fissate dall’Istituto di previdenza: tramite il portale Inps, accedendo ai servizi telematici, con il Pin, lo Spid o la Carta nazionale dei servizi; utilizzando il Contact center integrato (numero verde 803.164 gratuito da rete fissa al numero 06164.164 da rete mobile con tariffazione a carico dell’utenza chiamante).
Il tutto non sarà cumulabile con le detrazioni dal 730 relative alla frequenza all’asilo nido. E non può essere fruito in mensilità coincidenti con quelle del bonus infanzia (il contributo per nidi e baby sitter che sostituisce il congedo parentale).
L’erogazione del bonus avverrà con cadenza mensile e in 11 “rate” per gli asili nido (sempre che non ci sia un arretrato da recuperare) e in unica soluzione per il supporto domiciliare.
Il contributo non potrà comunque superare la spesa sostenuta per il pagamento della singola retta.
Diverso discorso quello che riguarda l’integrazione delle domande di erogazione del bonus asilo nido già presentate per il 2017 per tutti quelli che non hanno proceduto in tempo debito a allegare i documenti necessari per ottenere il contributo. La notizia è stata resa nota dall’Inps, dopo numerose richieste di riesame da parte di utenti che hanno omesso di indicare nell’istanza, “tutti o parte dei mesi di frequenza compresi tra settembre e dicembre 2017, per i quali non sono entrati immediatamente in possesso della documentazione di spesa”.
Come fare? E’ stata predisposta una nuova funzionalità online che, dal 2 marzo, consente di integrare la domanda originaria e permette di allegare la documentazione di spesa relativa ai mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre 2017, anche ai richiedenti che abbiano omesso di indicare le relative mensilità in domanda.
Come sempre, visto che la burocrazia con concede molte deroghe, consigliamo vivamente di rivolgervi a un commercialista o a un Patronato, che certamente potrà fare valere i vostri diritti. Ma non aspettare molto.
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