Nel 2017 il 94% degli italiani possedeva uno smartphone, e per il 63% di questi era un oggetto irrinunciabile.
Secondo uno studio effettuato dal Centro per la Salute del Bambino Onlus di Trieste in collaborazione con l’Associazione Culturale Pediatri, pare addirittura che un essere umano su cinque prenda in mano uno smartphone entro il primo anno di vita, e l’80% lo sappia usare perfettamente tra i 3 e i 5 anni.
Va da sé, alla luce di questo inarrestabile -quanto precoce- boom (accompagnato comunque anche dalla presenza del tablet e del sempiterno computer) che la parola “affari” vada sempre più a braccetto con la parola “online”.
Se è vero che la crisi ha chiuso più di sessanta mila esercizi “offline”, è altrettanto vero che i consumatori sono sempre più attratti dallo shopping virtuale.
E non si tratta solo di giovani: lo shopping online coinvolge persone fino ai 65 anni di età.
Questo per due motivi principali: il primo è la sterminata vastità di offerte che si trovano nei negozi “online”, dove un prodotto può arrivare a costare molto molto meno di quanto costi in un negozio “fisico”; il secondo è la comodità di fare acquisti e vederseli tranquillamente recapitare direttamente a casa, in molti casi in una manciata di ore, in alcuni senza neanche dover pagare le spese di spedizione. Anche in questo caso si tratta di particolari condizioni “di favore” atte a coccolare il consumatore; è il caso, ad esempio, di Amazon Prime: iscrivendosi a questo programma offerto da Amazon e pagando una piccola cifra mensile, l’utente può godere del privilegio di vedersi consegnare a casa ciò che ha ordinato in un giorno, senza costi aggiuntivi, e di conoscere in anteprima le offerte speciali del sito.
Sono, così, sempre di più le aziende disposte a sfruttare i vantaggi offerti dal web, nonché a coccolare i propri clienti.
I settori che maggiormente hanno incrementato il loro business grazie alla rete sono quelli del turismo e del tempo libero, seguiti poi da assicurazioni, elettronica, alimentari ed editoria. In coda casa e arredamento e salute e bellezza.
Altro settore in crescita, quello del gaming online.
È notizia recentissima che la Greentube, società del Gruppo Novomatic, ha lanciato sul mercato italiano i propri giochi attraverso le sale da gioco di GVC Holdings.
Questo proprio perché la loro offerta è sempre più forte nel mercato italiano.
Dichiarano Michael Bauer e Liron Snir, di Greentube e GVC, di essere entusiasti del successo che hanno riscontrato i loro giochi in Italia, di quanto i nostri compaesani li apprezzino.
Effettivamente quello del gioco online è un settore che muove un grande business: i casino digitali rappresentano un giro da 460 milioni di euro.
Anche in questo caso, per ragioni di comodità e per la vastità di offerte, sia in termini di agevolazioni economiche che di ampiezza della scelta dei servizi.
Sempre più giocatori prendono d’assalto i siti che offrono la possibilità di giocare su centinaia di slot machine, talmente tante da non riuscire quasi a provarle tutte.
È infatti proprio il gioco della slot machine, quello ad essere più amato dagli italiani.
Anche in questo caso una scelta smisurata, accompagnata da un altrettanto smisurata possibilità di godere di bonus, di benvenuto e non.
Che ci piaccia o no, quindi, il futuro del business è online.
Perciò procuriamoci il miglior dispositivo elettronico in circolazione, accomodiamoci sulla nostra poltrona preferita e facciamoci coccolare dalla rete.
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