Facebook ha indicato che il proprio progetto criptovalutario Libra potrebbe utilizzare più valute digitali, supportate da diverse valute fiat come il dollaro, piuttosto che avere un unico token digitale legato a un paniere di valute.
Si tratta di una vera e propria inversione di marcia rispetto al progetto originario, con il gigante tech che aveva inizialmente proposto un unico token il cui valore sarebbe stato legato a un paniere di valute e di titoli di debito pubblico.
Tuttavia, secondo Reuters, David Marcus, responsabile dell’iniziativa su blockchain di Facebook, ha affermato durante un seminario che è propria intenzione rimanere aperto all’individuazione di approcci alternativi.
Secondo l’agenzia di stampa, in particolare, Marcus avrebbe affermato che Libra potrebbe essere realizzata “in modo diverso”. Cioè, “invece di avere un unico token…. potremmo avere una serie di stablecoin, una stablecoin in dollari, una stablecoin in euro, una stablecoin in sterline, e così via”.
Ricordiamo che le stablecoin sono criptovalute il cui valore è “ancorato” a valute fiat, come il dollaro o l’euro.
E’ il tether ad essere la stablecoin più conosciuta al mondo, con un valore sostenuto dal dollaro, e la periodica tornata di polemiche: da tempo tether è al centro di diverse controversie sul fatto che in realtà non abbia una quantità sufficiente di dollari di riserva.
Detto ciò, come ci ricorda una delle più autorevoli fonti in ambito criptovalutario, webeconomia.it, le criptovalute hanno come obiettivo quello di ridurre la volatilità delle valute digitali come il bitcoin e l’ether.
Nel caso di Libra, l’obiettivo è quello di creare un sistema di pagamenti transfrontalieri più efficiente.
Tuttavia, dall’inizio del mese, l’Associazione Libra, che controlla la criptovaluta, ha dovuto affrontare numerose battute d’arresto e diversi ostacoli strategici, come l’abbandono di alcuni suoi membri originari, come Mastercard e Visa. E mentre diverse società di pagamento si ritirano da Libra, non vi sono segnali immediati che le banche potrebbero essere disposte ad aderire. Il CEO di J.P. Morgan, Jamie Dimon, appena venerdì scorso ha definito Libra “una bella idea che non si realizzerà mai”.
Libra è stata altresì accolta con scetticismo e timore dai governi di tutto il mondo, preoccupati che la valuta digitale di Facebook possa turbare pesantemente il sistema finanziario e possa essere potenzialmente essere utilizzata per il riciclaggio di denaro o per il finanziamento del terrorismo.
È anche per questo motivo che durante la settimana scorsa, il G7 ha diramato un report in cui veniva confermato che non esiste alcun progetto di stablecoin (Libra inclusa) che possa essere autorizzato ad andare avanti, fino a quando i rischi legali collegati con tali piani non saranno congruamente e completamente affrontati.
Insomma, tempi abbastanza duri per Libra, che dal canto suo sembra però intenzionata ad andare avanti, pur nella speranza di trovare un pronto accordo con le autorità finanziarie di mezzo mondo.
Il fatto che questo tentativo possa portare a una buona riuscita è però tutto da verificarsi e, anzi, i segnali più recenti sono tutt’altro che confortanti per Mark Zuckerberg e i suoi…
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