Utilizzare lo smartphone mentre si è alla guida si sa, è reato. Ma in caso di incidente stradale il cellulare potrebbe esservi anche sequestrato, per controllare se nel momento del sinistro lo stavate utilizzano o meno.
A portare “alla ribalta” il tema è stato il Comandante della Polizia locale di Ravenna, Andrea Giacomini, che ha dichiarato di voler incrementare questo tipo di controllo, in modo da scoraggiare il più possibile l’uso degli smartphone in auto.
Attualmente è consentito solo l’uso vocale del cellulare se siete muniti di bluetooth, vivavoce o in alternativa di auricolari (ricordate però di indossarne solo una, in modo da poter sentire eventuali segnali o rumori provenienti dalla strada).
Queste regole sono state dettate dal fatto che, come hanno sottolineato i dati presentati al Tavolo della Sicurezza Stradale, l’81% degli incidenti stradali in Italia avviene perché l’automobilista è distratto, e ben 3 volte su 4 questa distrazione è causata proprio dal telefonino.
Dato sconcertante, perché evidenzia come gli incidenti stradali, da quelli più lievi a quelli gravissimi, non siano causati esclusivamente dall’uso di droghe o dallo stato di ubriachezza, anche se, nel caso di incidenti mortali, è chiaro che queste cause suscitino maggiore scalpore mediatico.
Nonostante il Codice della strada preveda norme severe, tra cui anche il ritiro della patente, e multe davvero salate, per chi utilizza il cellulare in auto, anche senza che sia avvenuto alcun sinistro, gli italiani sono ancora molto indisciplinati a riguardo e spesso usano lo smartphone anche per collegarsi ai social preferiti, aumentando quindi di molto il rischio di distrazione mentre si è alla guida.
Qualcuno potrebbe obiettare che pretendere un controllo del cellulare sia una violazione della privacy. Pare proprio di no, come ha ben spiegato il Comandante Giacomini alla stampa: “In caso di sinistri la legge prescrive di controllare libretto, patente, assicurazione, stato del mezzo, stato del conducente, è la prassi. Ma ora consente anche di inserire nel controllo il cellulare; – dice Giacomini – la giurisprudenza si è già espressa con sentenze e orientamenti precisi su questo punto”. Sul tema si è già infatti espressa anche la Corte di Cassazione, che ha stabilito che questo tipo di controllo non è considerato intercettazione, per cui serve un mandato della magistratura, e nemmeno violazione della corrispondenza.
C’è di più: se il malcapitato automobilista si dovesse rifiutare di consegnare lo smartphone agli agenti, potrebbe incorrere in guai ancora peggiori: nel caso di incidenti gravi, con morti e/o feriti, gli agenti potrebbero sequestrare il cellulare anche con la forza, e eventuali resistenze sarebbero considerate reato di oltraggio a pubblico ufficiale.
Insomma, forse non vale la pena di rischiare tanto. Fortunatamente, al momento, non si è ancora arrivati di fatto a episodi di questo tipo, ma come sempre, uomo avvisato, mezzo salvato.
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