Come negli altri paesi membri dell’Unione Europea, da venerdì 14 gennaio anche in Italia entrerà in vigore la Direttiva antiplastica Sup (Single use plastic), la legge che vieta l’utilizzo di plastica monouso, degradabile e non compostabile. L’obiettivo è quello di porre un grosso freno all’inquinamento dovuto a tale materiale: si stima infatti che circa il 50% dei rifiuti dispersi sulle spiagge del nostro continente sia costituito da prodotti di plastica usa e getta.
L’elenco dei prodotti banditi comprende:
- posate (forchette, coltelli, cucchiai, bacchette)
- piatti
- cannucce, tranne quando rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva 90/385/CEE o della direttiva 93/42/CEE)
- bastoncini cotonati (tranne quando rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva 90/385/CEE del Consiglio o della direttiva 93/42/CEE del Consiglio)
- agitatori per bevanda
- aste da attaccare a sostegno dei palloncini, tranne i palloncini per uso industriale o altri usi e applicazioni professionali che non sono distribuiti ai consumatori, e relativi meccanismi
- contenitori per alimenti in polistirene espanso, vale a dire recipienti quali scatole con o senza coperchio, usati per alimenti che soddisfano congiuntamente i seguenti criteri: sono destinati al consumo immediato, sul posto o da asporto; sono generalmente consumati direttamente dal recipiente; sono pronti per il consumo senza ulteriore preparazione, per esempio cottura, bollitura o riscaldamento, compresi i contenitori per alimenti tipo fast food o per altri pasti pronti per il consumo immediato, a eccezione di contenitori per bevande, piatti, pacchetti e involucri contenenti alimenti
- contenitori per bevande in polistirene espanso e relativi tappi e coperchi
- tazze o bicchieri per bevande in polistirene espanso e relativi tappi e coperchi
Tutti questi articoli non potranno più essere venduti (salvo esaurimento scorte), pena una sanzione da 2.500 a 25.000 euro, aumentata fino al doppio del massimo in caso di immissione sul mercato di un quantitativo di prodotti del valore superiore al 10% del fatturato del trasgressore.
Il divieto non si applica ai prodotti biodegradabili e compostabili con percentuali di materia prima rinnovabile uguali o superiori al 40% e, dal 1° gennaio 2024, superiori almeno al 60%, come indicato dall’art. 5 del decreto legislativo 196/2021 che attua la direttiva Ue 2019/904.
Per quanto riguarda la plastic tax italiana, che sarebbe dovuta entrare in vigore proprio nel corso di questo gennaio 2022, bisognerà attendere il 2023, dato che è stato confermato il suo rinvio.
Clicca qui per la nostra edicola digitale
Per restare sempre aggiornato con le nostre notizie,
puoi iscriverti gratuitamente al nostro Canale Telegram
oppure per i nuovi video pubblicati puoi iscriverti al nostro Canale Youtube