Io amo il calcio, non solo come sport ma anche come colore e forza aggregativa. Però quando sento dire che il calcio (come scrivono molti siti) è una delle principali aziende italiane, mi vengono i brividi. E allora approfondisco.
In effetti, da un punto di vista formale, il mondo del calcio con il suo fatturato complessivo di 3,9 miliardi si colloca tra il decimo e l’undicesimo settore dell’economia italiana, ma c’è un abisso tra il fatturato dei primi settori e quello prodotto dal pianeta calcio: al primo posto (dati 2019) troviamo il settore dell’energia con 144 miliardi di fatturato, poi il settore finanziario assicurativo con 139, il manifatturiero con 112, petrolchimico 96, commercio 79, trasporti 29, telecomunicazioni 26… Il calcio dunque sarà anche al decimo o undicesimo posto, ma rappresenta comunque un’unghia della nostra economia. La Juventus, principale società di tale settore, non risulta neppure tra le prime 250 società italiane per fatturato.
Ed è una fortuna il calcio non sia tra i settori principali della nostra economia, perché i settori trainanti producono reddito, lavoro e benessere per gli italiani, mentre nel calcio quasi il 70% delle uscite vanno agli ingaggi dei calciatori, che in serie A sono per oltre il 50% stranieri. Dunque gran parte dei soldi che fattura il mondo del nostro calcio vanno all’estero e… impoveriscono la nostra economia, anzichéarricchirla.
Piero Uboldi
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