E’ lunedì sera, sto cenando con mia moglie e le racconto che di mattina a Bollate hanno compiuto un’operazione eccezionale: hanno fatto il test anti-Covid a tutti i bambini delle scuole (quelli a cui i genitori hanno dato l’autorizzazione). Uno screening così importante che ne hanno parlato tutti i telegiornali. Lei smette di mangiare, mi guarda come si guarda un marziano e mi fa una domanda disarmante: “Perchè l’hanno fatto solo a Bollate?”.
Io tento di risponderle: “Forse perché costa troppo, o forse perché è troppo complicato farlo a tutti i bambini italiani!”. Lei si mette a ridere, io le chiedo perché ride e allora mi risponde candidamente: “Perchè oggi hanno fatto lo stesso test anche agli studenti in Repubblica Ceca, ma lo hanno fatto a tutti: negli asili, alle elementari e all’ultimo anno delle superiori (perché gli altri al momento sono in Dad)”. E mi racconta: il test viene fatto (a tutti!) due volte alla settimana, tutti i lunedì e tutti i giovedì, ed è obbligatorio, perché c’è di mezzo la salute pubblica.
Se un genitore si rifiuta, lo studente sta a casa. Punto. Se lo studente risulta positivo il lunedì, va in quarantena solo lui (perché il sabato e la domenica era a casa), se risulta positivo il giovedì, va in quarantena tutta la classe. Questo è tornare a scuola in sicurezza, il nostro (a parte Bollate) mi sembra un tornare a scuola senza sicurezza. Possibile che ci riesca la Repubblica Ceca, che certo non è più ricca di noi, e non ci riesca l’Italia?
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