Lo scorso fine settimana siamo rimasti tutti sconcertati e colpiti dalle tensioni e dalle violenze che accadevano in Spagna, dove cercava di andare in scena il referendum per l’indipendenza della Catalogna.

Inevitabile, dopo quei fatti, che il pensiero di molti corra al referendum per l’autonomia che si svolgerà il 22 ottobre in Lombardia e in Veneto.
Accadrà la stessa cosa come in Catalogna? Assolutamente no, perché c’è una differenza abissale che è bene capire: la Catalogna vuole staccarsi dalla Spagna, Lombardia e Veneto non vogliono staccarsi, vogliono “solo” avere più autonomia, un po’ come ce l’hanno Alto Adige, Trentino, Val d’Aosta, Friuli, Sicilia e Sardegna.
Il referendum della Catalogna era vietato dalla Costituzione spagnola, quello di Lombardia e Veneto è previsto dalla nostra Costituzione e serve, se vincerà il Sì, per avviare un dialogo con Roma allo scopo di ottenere, come detto, più autonomia.
Due situazioni profondamente diverse, dunque, anche se resta l’interrogativo di fondo: perché alcuni popoli (scozzesi, slovacchi, fiamminghi) pur con diverse sfumature possono o hanno potuto legittimamente portare avanti le loro istanze di indipendenza, mentre, nella stessa Disunione Europea, i catalani non possono neppure sognare di diventare un Paese autonomo?
Piero Uboldi
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