Giorni fa, dovendo pagare un’imposta su cui era sorto un “inghippo”, chiamo un servizio pubblico per chiedere alcune informazioni. Mi risponde un giovane che, gentilissimo, prende la pratica e, senza troppi giri di parole, mi spiega dove è il problema, cosa fare per risolverlo e come ottenere l’F24 per il pagamento.
Tutto semplice, ottenuto alla prima chiamata, senza esaurimento nervoso. Sì, avete letto bene, sono riuscito a risolvere un problema fiscale senza impazzire.
Perchè l’Italia, tra le tante barzellette che la contraddistinguono, ha anche questa: se volete pagare le tasse e fare il vostro dovere, la burocrazia vi fa impazzire e vi rende la vita difficile pure in questo. E’ come se il nostro Stato, anziché partire dalla buona fede dei cittadini, parta dalla convinzione che siamo tutti delinquenti evasori.
Premiare la buona fede con la patente a punti per le tasse
Lo Stato dovrebbe invece dare più fiducia ai cittadini e aiutare chi è corretto, anche quando commette un errore (come capita a tutti), anziché terrorizzarlo.
Punti onestà per chi paga sempre correttamente le tasse
Perchè dunque non creare una sorta di “patente a punti” anche per le tasse? Ogni anno che paghi regolarmente guadagni un punto, ogni volta che commetti un errore perdi punti in base alla gravità dell’errore.
Se hai accumulato punti “onestà”, puoi sanare l’errore senza paure e senza multe, perché è l’errore di una persona per bene. Se invece sei un “furbetto”, allora non avrai accumulato punti e al primo errore sarai punito. Non sarebbe difficile e io, da persona onesta, in questo Paese ci vivrei meglio.
Piero Uboldi
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