Un amico l’altro giorno, scherzando ma non troppo, mi ha detto: “Adesso che Angela Merkel sta per finire di governare in Germania, facciamo come il calciomercato, prendiamola per l’Italia!”. Era una battuta, certo, ma mi ha incuriosito e ho voluto vedere come la Merkel sta gestendo le vaccinazioni nel suo Paese.
Innanzitutto va detto che lei non è ancora vaccinata, perché i politici non hanno privilegi: avendo 66 anni, sarà vaccinata con la terza fascia. Il ministro della Sanità, invece, per ora non verrà vaccinato, perché ha già fatto il Covid, dunque ha già gli anticorpi. Una decisione che evita di sprecare un sacco di vaccini, che invece l’Italia sta sprecando.
In Germania gli ottantenni hanno già ricevuto a gennaio una lettera dal loro comune con le istruzioni per prenotare la vaccinazione: si sceglie il luogo preferito e la data viene assegnata in automatico, a marzo. Si fa tutto con largo anticipo, senza ansie e senza caos, ma anche senza i 100mila furbetti che in Italia pare siano riusciti a vaccinarsi saltando la coda.
In Germania per le vaccinazioni usano i centri fieristici e le palestre, in Italia, aimè, si sono inventati le primule, 400mila euro di costo ciascuna. Soldi buttati via, perché le strutture per vaccinare ci sono, quei soldi andavano usati semmai per potenziare il personale medico e infermieristico. A questo punto… speriamo che ci pensi Draghi.
Piero Uboldi
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