Mozione contro l’Area B di Milano approvata dal consiglio regionale della Lombardia.
“Sospendere i divieti di circolazione nell’area B del Comune di Milano delle auto diesel Euro 5 e benzina Euro 2”.
E’ quello che chiede la mozione proposta dalla Lega e approvata a maggioranza (39 voti favorevoli e 9 contrari) dal Consiglio regionale nella seduta di oggi.
Area B, Regione chiede a Milano di sospenderla
Il testo, inoltre, invita il Governo ad attivarsi presso l’Unione europea per ottenere una deroga alle limitazioni di utilizzo dei veicoli nel periodo strettamente necessario a superare la crisi economica causata dal caro energia, senza incorrere nell’apertura della procedura di sanzionamento da parte di Bruxelles.
Mozione contro l’Area B approvata dal consiglio regionale della Lombardia
“La decisione unilaterale del sindaco di Milano sull’area B – ha commentato Roberto Anelli (Lega), primo firmatario della mozione – rappresenta un colpo durissimo per il tessuto economico lombardo, in particolare per le imprese, artigiani, liberi professionisti. Chiedere questo sacrificio in un periodo caratterizzato da un forte aumento dei costi, è un atto totalmente privo di buon senso”.
Secondo il “Piano Aria Clima” del Comune di Milano, dallo scorso 1° ottobre dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 19.30 all’interno dell’area B, la maxi-Ztl di Milano, possono circolare solo le auto ibride o elettriche, i veicoli diesel Euro 6 e i benzina da Euro 3. Secondo l’Aci, sono quasi 1,3 milioni i veicoli in Lombardia che non possono entrare in area B. Nel dettaglio, si tratta di: 235mila auto a benzina Euro 2, 449 mila diesel Euro 4 e 592 mila diesel Euro 5. Solo a Milano le auto messe al bando sono 107 mila, mentre per l’area della Città Metropolitana parliamo di 314 mila mezzi.
Nel documento del Carroccio, si contestualizza la richiesta nel quadro del difficile periodo che sta vivendo il Paese a causa del “drastico aumento dei costi dell’energia associato all’incremento dell’inflazione, che sta colpendo violentemente i bilanci di imprese e famiglie con ripercussioni evidenti sia sulla possibilità di spesa che di investimento”. Un contesto reso ancora più complesso dalla fase post pandemica e dalle conseguenze della guerra in Ucraina.
Con Area B a Milano migliaia di persone obbligate ad acquistare nuove auto
Il testo spiega come i divieti stabiliti da Palazzo Marino “di fatto obbligheranno migliaia di persone, piccoli artigiani, commercianti, imprese e liberi professionisti già provati dalla difficile situazione economica e dal caro energia, ad effettuare nuovi investimenti al fine di poter conservare la propria attività. Tali investimenti – sostiene la mozione della Lega – possono comportare degli aggravi economici insostenibili e rappresentare pertanto un passo decisivo verso la chiusura delle attività indebolendo ulteriormente il tessuto economico Lombardo”.
Il commento delle forze politiche nel dibattito in consiglio regionale su Area B
Per Andrea Monti (Lega), “In un momento di emergenza bisogna avere il buon senso di rivedere le decisioni prese in anni in cui la situazione era completamente diversa. È cambiato lo scenario rispetto alle politiche energetiche e rispetto all’inquinamento atmosferico con la riapertura delle centrali a carbone”.
Secondo Gianluca Comazzi (Forza Italia) “la qualità dell’aria non migliora a fronte di provvedimenti di limitazione della circolazione che sono ideologici, senza alcuna base scientifica e che colpiscono i più deboli, le persone più povere che non si possono permettere di cambiare auto”.
Per Nicola Di Marco (Movimento 5 Stelle) “Siamo convinti che l’area B andrebbe sospesa, ma non abbiamo votato la mozione perché rientra nella solita contrapposizione ideologica destra – sinistra. Faremo, invece, un’azione politica forte in Comune affinché il sindaco revochi il provvedimento”.
Marco Alparone (Fratelli d’Italia) ritiene che quella del Comune di Milano sia “una decisione demagogica”. Secondo il Sottosegretario Delegazione di Bruxelles e sistema dei controlli, “la sostenibilità è un tema generazionale che va affrontato con il coinvolgimento di tutti. Il Sindaco di Milano, invece, ha preso una decisione unilaterale senza alcun confronto né con Regione Lombardia né con i suoi colleghi dell’area metropolitana”.
Pietro Bussolati (PD) sostiene che qualsiasi ragionamento su area B vada basato sui numeri: “L’Italia è al quinto posto in Europa per morti da smog e polveri sottili. Il Comune di Milano, con area B, ha deciso di intervenire in modo strutturale e i risultati si vedono: il superamento dei limiti delle concentrazioni di polveri sottili è in diminuzione ”.
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