Milano, i Sentinelli in Piazza Fontana contro il governo: “Giù le mani dai diritti”
Il governo Meloni non piace all’associazione milanese “I Sentinelli”: proprio per questa ragione sabato 22 hanno organizzato una manifestazione contro la recente elezione di Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, rispettivamente presidenti di Senato e Camera. “Resistiamo perché esistiamo”, questo lo slogan lanciato dall’associazione milanese per promuovere la protesta organizzata in Piazza Fontana. Il governo si è da poco insediato, perché manifestare proprio adesso? Quanti cittadini hanno partecipato? Il Notiziario intervista Luca Paladini, portavoce dei Sentinelli.
Tiriamo le somme: com’è andata la manifestazione di sabato?
“Partiamo da un presupposto fondamentale: nel mondo della sinistra c’è un clima narcotizzato. I partiti non riescono a reagire, sono ancora in lutto dal 25 settembre. Per questa abbiamo scelto di dare una scossa, seppur piccola. La città ha risposto positivamente popolando Piazza Fontana. Siamo davvero sorpresi e soddisfatti”.
In molti criticano la vostra protesta, data la recente formazione del governo. Secondo voi perché è giusto manifestare proprio ora?
“Per noi che ci occupiamo di memoria storica e di diritti, l’elezione di La Russa e Fontana non è un aspetto di poco conto. Queste due figure, unite alla lista di ministri, esprimono una linea politica specifica da parte del governo Meloni. Non dobbiamo aspettare che accada qualcosa per scendere in piazza, dobbiamo mostrarci vigili fin da subito”.
Luca Paladini, portavoce dei Sentinelli: le ragioni della manifestazione contro il nuovo Governo a Milano
La protesta è partita da Piazza Fontana, di certo non un luogo casuale…
“La memoria storica per i Sentinelli ha un valore. Abbiamo scelto un luogo simbolo per esprimere i nostri timori legati al revisionismo storico ormai in corso da parecchi anni e che potrebbe subire un’accelerazione dato il governo in carica”.
Proviamo a proiettarci in avanti: secondo i Sentinelli cosa accadrà nei prossimi mesi?
“Non crediamo che il governo possa cancellare delle leggi, ma prendiamo come esempio la legge sull’aborto. La 194 non verrà eliminata ma verrà ostacolata attraverso varie modalità: ad esempio, aumentando la presenza dei movimenti Pro Vita nei consultori. Ricordiamo che questa legge è già difficilmente applicabile anche qui in Lombardia”.
La vostra è la prima protesta dopo le elezioni del 25 settembre: state già pianificando altre manifestazioni?
“Noi ci chiamiamo Sentinelli, guardiamo l’orizzonte e scrutiamo da lontano. Siamo vigili e attenti, curiamo ciò che accade. Ci consideriamo in perenne mobilitazione, siamo sempre pronti a scendere in piazza per tutelare ogni diritto”.
Serena Curci
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