Dopo 4 anni di violenze ed umiliazioni ha trovato la forza di rivolgersi ai carabinieri e in pochi giorni il suo incubo è finito con l’arresto del marito convivente.
I carabinieri della stazione di Mozzate, questa mattina, hanno rintracciato e tratto in arresto l’uomo di 32 anni, abitante a Limido Comasco, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere emessa dal Giudice delle indagini Preliminari del Tribunale di Como.
Il reato contestato è quello di “Maltrattamenti in famiglia”.
Il provvedimento è scaturito a seguito dell’attività d’indagine condotta dal citato Comando a seguito di una denuncia sporta, i primi giorni del corrente mese, dalla consorte dell’uomo, dopo l’ennesimo atto di violenza da parte del marito.
I militari, tra i molti segnalati, hanno potuto ricostruire e documentare minuziosamente almeno 6 diversi episodi di maltrattamenti, avvenuti dal 2013 ad oggi, consistiti in insulti, minacce, percosse con lesioni personali.
Episodi, in alcuni casi, di inaudita violenza, nel corso dei quali la donna era costretta a subire calci, pugni ed altre angherie, anche nel periodo in cui si trovava in stato di gravidanza, costretta a ricorrere, nella maggior parte dei casi, alle cure mediche.
Si tratta di episodi mai denunciati prima per il timore di dover subire più gravi ritorsioni, episodi che hanno drammaticamente condizionato, per anni, la vita della donna, terminati solo quando la stessa, sostenuta dai familiari, ha trovato il coraggio, pochi giorni fa, di varcare la porta della stazione Carabinieri di Mozzate.
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