Continua l'odissea delle tre famiglie di via Cusani 12, costrette a uscire dalla propria casa, danneggiata dalla piena del Seveso della scorsa primavera. Passati nove mesi da quella notte, nella quale l'aumento della portata del fiume provocò il cedimento di un argine con danni alla palazzina, i residenti sono ancora senza casa. L'edificio, infatti, per problemi strutturali fu dichiarato inagibile dai Vigili del Fuoco e i proprietari dell'immobile costretti a sostenere le spese per la messa in sicurezza della sponda del Seveso, ceduta per la forza della corrente del corso d'acqua. Spese che i cittadini non hanno potuto sostenere. Nel frattempo, per la famiglia con minori è stato trovato un alloggio alternativo dall'Amministrazione. Le altre due persone, invece, sono ospiti della sede cusanese della Croce Rossa. Tornando alla questione economica: gli sfollati sarebbero costretti a sborsare centinaia di migliaia di euro per gli interventi sull'argine, oltre alla ristrutturazione della propria abitazione. Il Comune, appurando l'impossibilità economica delle famiglie per la messa in sicurezza, ha provveduto quattro mesi fa a puntellare l'argine per evitare ulteriori cedimenti. Ma non sembrano esserci altri margini di intervento da parte dell'ente di piazza Tienanmen. Le sponde del fiume che attraversano l'hinterland nord di Milano, infatti, sono gestite dal Parco Nord, un ente privato. Le prospettive, quindi, non sembrano essere ancora rosee e la possibilità di rientrare nella propria casa ancora lontana.
Clicca qui per la nostra edicola digitale
Per restare sempre aggiornato con le nostre notizie,
puoi iscriverti gratuitamente al nostro Canale Telegram
oppure per i nuovi video pubblicati puoi iscriverti al nostro Canale Youtube