Esattamente un anno fa la stazione di servizio Tamoil di via Cadorna a Cusano Milanino veniva presa d'assalto da un gruppo di rapinatori armati. Uno dei banditi si era presentato alla cassa armato di un fucile e, dopo aver sparato un colpo a vuoto, si era fatto consegnare trecento euro dalla cassa. Il malvivente, con il viso, si era subito dileguato, probabilmente con l'aiuto di un complice che lo aspettava in auto. Il terrore aveva attanagliato il gestore della pompa di benzina e aveva allarmato i commercianti della città e dei territori limitrofi. Soprattutto perché il blitz dei sembrava essere riconducibile ad altre azioni simili.
Pochi giorni fa, al termine di una lunga indagine compiuta dai carabinieri del Comando provinciale milanese, per tre persone sono scattate le manette e sono state tradotte in carcere con misura cautelare. Agli uomini vengono imputate otto rapine in Lombardia, sempre con armi di grosso calibro in pugno. A casa di uno dei malviventi, in occasione di un precedente arresto, erano stati rinvenuti tre kalashnikov, due pistole e altro materiale utilizzato durante i colpi (maschere in lattice, giubbotti antiproiettile, parrucche e baffi finti). Negli stessi giorni di febbraio, il commando aveva rapinato due supermercati a Sesto San Giovanni e a Seregno. Quattro mesi prima avevano colpito un distributore di Paderno Dugnano e un altro supermercato nella provincia di Lecco.
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