Un’inchiesta scuote la Questura di Milano: sette agenti, prevalentemente in servizio alle Volanti, sono finiti sotto indagine per falso in atto pubblico e perquisizione arbitraria. Secondo quanto emerso, avrebbero inventato inseguimenti, perquisizioni e arresti, falsificando i verbali ufficiali.
L’indagine, coordinata dal procuratore Marcello Viola e dalla pm Francesca Celle, non evidenzia motivazioni economiche alla base dei comportamenti contestati. Stando a quanto risulta, gli agenti avrebbero agito per ottenere prestigio personale e favorire il proprio avanzamento di carriera.
Le indagini sono scattate da una denuncia
Le indagini della Squadra Mobile sono partite dalla denuncia di un uomo residente a Quarto Oggiaro, arrestato per il possesso di un’arma risultata poi inutilizzabile. L’operazione era stata giustificata dagli agenti come conseguenza di una segnalazione confidenziale, versione che successivamente è stata smentita.
Un secondo episodio contestato riguarda il quartiere San Siro, dove gli stessi agenti avrebbero inscenato un inseguimento e il ritrovamento di refurtiva in via Ricciarelli. Le immagini delle telecamere di sorveglianza, già posizionate dalla Squadra Mobile, hanno però dimostrato che la scena descritta nei verbali non è mai avvenuta.
Attualmente, due degli agenti coinvolti sono stati trasferiti in altre città, mentre gli altri cinque sono stati destinati a incarichi interni. Le indagini proseguono per chiarire l’entità e la diffusione di questi comportamenti all’interno della Questura.
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