L’Azienda socio sanitaria territoriale di Monza, prima in Lombardia, ha accompagnato le dimissioni dei pazienti Covid con la suite di tele-assistenza.
Il servizio di tele-monitoraggio dei pazienti Covid (o con sintomi assimilabili), in isolamento domiciliare o dimessi dopo un ricovero ospedaliero, è stato istituito con decreto della giunta regionale del 23 marzo scorso ed assegnato con gara, al fine di garantirne una orveglianza strutturata su tutto il territorio regionale.
I pazienti potranno essere inseriti nel percorso anche dai medici ospedalieri. È previsto un
periodo di sorveglianza attiva (con chiamate e videochiamate) garantita dalle centrali
mediche attraverso un sistema di monitoraggio costituito da uno smartphone connesso a strumenti di rilevazione dei parametri di salute (saturimetro, termometro, misuratore di pressione, frequenza respiratoria).
I pazienti verranno sorvegliati per un periodo minimo di 14 giorni. Al termine del servizio i pazienti eseguiranno i tamponi previsti dalle procedure per accertarne la negatività al virus.
“Insieme al fornitore, dopo una breve formazione sul campo, ci siamo recati nel reparto di
Malattie Infettive ed è stato bello poter dire ai nostri pazienti che li stiamo accompagnando
a casa con un livello di sicurezza in più per loro”, afferma il Direttore Generale della Asst
Monza Mario Alparone. “Collegheremo a breve questo monitoraggio con un ambulatorio di
follow up per valutare le conseguenze cliniche nel medio termine della malattia nei casi di
dimissione più delicati collegandoli a questa opportunità tecnologica”.
Le prime due pazienti che hanno beneficiato di questo supporto clinico in regione
Lombardia sono state due pazienti in dimissione dall’Ospedale San Gerardo di Monza. La
prima è un donna di 43 anni, già portatrice di altre patologie, che è stata ricoverata nel
reparto di Malattie Infettive per infezione da Covid-19. Ora è in buone condizioni generali
La seconda paziente è una donna di 66 anni ricoverata per polmonite che, malgrado la
negatività al tampone Covid, ha reso necessaria una ventilazione non invasiva (CPAP).
Vista la fragilità del quadro clinico anche questa paziente necessita di un monitoraggio
domiciliare.
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