Cinque mesi da incubo per una donna di Cantù, sottoposta a veri e propri atti di persecuzione da parte di una vicina di casa, per questioni di gelosia nei confronti di un uomo.
Alla fine la donna è stata allontanata con l’intervento dei carabinieri che hanno dato applicazione di un’ordinanza del Tribunale di Como per il ricovero in una struttura protetta.
I militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Cantù, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione provvisoria di misura di sicurezza emessa dal GIP del Tribunale di Como, per il reato di atti persecutori, nei confronti di una donna canturina, classe 1972.
La destinataria del provvedimento è stato ritenuta autrice di numerose condotte (sin dal mese di novembre 2017 e fino al marzo 2018) perpetrate nei confronti di una vicina di casa per presunti motivi passionali (oggetto della contesa sarebbe stato un uomo), sfociate nel reato di atti persecutori.
Episodi, questi, ricostruiti in maniera certosina dai militari dell’Aliquota Radiomobile di Cantù che con la raccolta delle denunce, gli interventi e i relativi accertamenti svolti hanno delineato e ricostruito il grave quadro indiziario.
Il tutto ha trovato l’avallo dell’Autorità Giudiziaria che condividendo il materiale probatorio raccolto e, sulla base di ulteriori consulenze tecniche, ha ritenuto la donna una persona pericolosa.
In tale ottica, imponendo all’indagata la sottoposizione ad un programma terapeutico presso una struttura psichiatrica (dalla quale le è stato vietato di allontanarsi senza autorizzazione), alla donna è stata applicata la misura di sicurezza provvisoria della libertà vigilata, con soggiorno e cura presso una comunità di riabilitazione.
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