Quattrocento otto minuti. Sono quasi sette ore. Pensate di trascorrerle sulla barella di un’ambulanza ferma dentro il pronto soccorso. E’ successo martedì 3 novembre ad un paziente nel pronto soccorso di Saronno.
Quasi sette ore per poter essere “sbarellato” come dicono in gergo gli operatori del 118, che sono tornati a correre sulle nostre strade, con le tute e le maschere speciali, per trasportare i malati Covid gravi negli ospedali, ma che rischiano di restare bloccati per ore a causa di evidenti problemi organizzativi all’interno dei presidi di primo soccorso.
Attivazione alle 7,58, paziente raccolto ad Origgio e trasportato a Saronno, ambulanza liberata alle 15,33. Per oltre 7 ore e mezza c’era un’ambulanza del servizio di emergenza urgenza, ferma all’interno del pronto soccorso di Saronno e di fatto indisponibile nel sistema di soccorso Areu.
Eventuali richieste di soccorso arrivate in quell’arco di tempo hanno dovuto essere smistate su altre ambulanze che magari partivano da più lontano rispetto al punto di richiesta, aumentando i tempi di intervento.
Solo pochi giorni fa abbiamo chiesto conto di quelle che, per osservazione diretta, ci sembravano delle difficoltà nella gestione all’interno del pronto soccorso di Saronno, quando l’emergenza Covid di seconda ondata non era ancora esplosa in tutta la sua gravità, ricevendo in risposta dal direttore della Sc Aat di Areu, Claudio Mare: “Al momento non sono segnalate criticità”.
Forse da martedì qualche problema in più a Saronno c’è. Soprattutto se si confronta con altri pronto soccorso della zona. Sempre martedì, appena liberata da Saronno, la stessa ambulanza ha effettuato un nuovo intervento, sempre per paziente Covid, da Cesate al pronto soccorso di Garbagnate. Anche in questo caso, come nel precedente, l’ingresso in Pronto soccorso avviene in codice verde, ma in questo caso, il tempo d’attesa è di soli 28 minuti, cioè il 93% in meno rispetto all’attesa record registrata a Saronno.
A questo punto, l’esistenza di un problema all’interno del pronto soccorso di Saronno ci sembra qualcosa in più di un’impressione e ci sono diversi operatori del soccorso, con i quali siamo in contatto, che ce lo confermano, perché tempi di attesa così lunghi non si registrano da altre parti.
Da tempo sono attivi comitati e forze politiche che si battono per salvare l’ospedale di Saronno contro ventilate ipotesi di ridimensionamento e certamente questo giornale farà la sua parte, ma crediamo che sia importante anche battersi per avere un servizio efficiente.
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