Colpo di scena nella vita politica di Arese. Stamattina alle 12 ha annunciato le sue dimissioni l’assessore della giunta Palestra, Giuseppe Augurusa.
Augurusa non è un personaggio qualunque della politica aresina, è un vero e proprio punto di riferimento all’interno del Pd, partito i cui numeri sono essenziali per il sindaco Michela Palestra avere la maggioranza in Consiglio comunale. A questo punto occorre capire quali conseguenze avrà questa scelta di Augurusa, se cioè rimarrà una scelta personale o se potrà avere conseguenze sulla tenuta della maggioranza di centrosinistra che governa la città. Augurusa intanto, da noi contattato, ci spiega di aver chiesto da tempo un campio di direzione nell’amministrare la città che non c’è stato e dunque ha dovuto trarne le conseguenze.
Ma vediamo che cosa ha scritto l’ex assessore per spiegare le proprie dimissioni. “Questa mattina ho rassegnato le dimissioni dalla carica di Assessore del Comune di Arese con delega alla Cultura, alle Politiche del lavoro e sviluppo di impresa, alle Società partecipate e controllate”.
“Dopo oltre dodici anni spesi nella vita pubblica locale e poco meno di otto, a metà del secondo mandato, nella funzione di amministratore pubblico, ruolo che credo di aver svolto con onore, abnegazione e spirito di servizio nell’esclusivo interesse della collettività, sono venute meno le ragioni personali e politiche per proseguire questa importante esperienza; in cui ho speso molto e che mi ha dato altrettanto…”.
“Sono state le ragioni politiche a prevalere nella decisione di porre fine a questa lunga pagina, personale non meno che collettiva. Una decisione presa a malincuore a seguito di una progressiva e inarrestabile divaricazione delle opinioni, delle valutazioni e degli orientamenti tra me il Sindaco e la Giunta in questo secondo mandato, a cui hanno corrisposto scelte, atteggiamenti, approcci alla risoluzione dei problemi diversi…”.
“Un clima che non ha tuttavia impedito al Partito Democratico, che ringrazio, di cercare pur non riuscendovi, la ricomposizione di una frattura nell’interesse dell’Amministrazione pubblica, della nostra comunità politica e, forse, anche del progetto politico futuro verso il 2023. Un appello quello del PD locale che affonda nella nostra storia comune e guarda al futuro prossimo, del tutto inascoltato e che ha finito per risolversi nella presa d’atto di una separazione “consensuale”…”.
“Continuo a pensare che la Giunta sia un organismo collegiale dove non servono né atti di fedeltà né cerchi magici, ma più semplicemente lealtà e rapporto dialettico che garantiscano tanto la libera espressione quanto l’efficacia dell’iniziativa politico amministrativa. Continuo a credere che i consiglieri comunali che sostengono la Giunta, non siano delle stampelle a cui è demandato il solo esercizio del voto, bensì un prezioso organismo di elaborazione ed orientamento politico delle scelte amministrative, chiamato preferibilmente ex ante e non ex post. Continuo a ritenere che le risorse pubbliche di sussidio debbano essere sempre erogate secondo principi di equità oggettivi anche, ed a maggior ragione, nelle situazioni di emergenza. Continuo a considerare le Società controllate e partecipate, i loro organi di Governo, non come avversari da blandire o controllare manu militari, ma collaboratori di un sistema più vasto dell’Ente locale… Continuo a preferire infine, amministratori che si sforzino di essere, oltreché apparire, davvero indipendenti, rifuggendo la tentazione narcisistica a ricoprire ruoli altri in organismi di governo esterni che possano determinare potenziali conflitti d’interesse, non perché vietato, ma perché inopportuno”.
Augurusa conclude ringraziando chi negli anni ha collaborato con lui e annuncia che continuerà a occuparsi di politica “in altre forme e con altri mezzi”.
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