Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto che rinnova il bonus benzina per i lavoratori dipendenti anche per il periodo gennaio-marzo 2023. Il bonus benzina è un contributo messo in campo dal governo per i lavoratori del settore privato.
L’articolo 2 del decreto legge 21/2022, convertito con modificazioni dalla legge 20 maggio 2022, n. 512 (c.d. decreto Ucraina bis), prevede un buono del valore massimo di 200 euro esente sia da contributi che da imposte.
Sono compresi tra i beneficiari anche gli studi professionali. La novità più importante introdotta dalle modifiche appena approvate riguarda la cessione del bonus che potrà avvenire a qualsiasi titolo e non solo gratuitamente.
Oltre a questa misura, il governo ha anche previsto un rafforzamento delle misure sulla trasparenza dei prezzi, approvando l’obbligo per i gestori delle pompe di benzina di esporre il prezzo medio nazionale a fianco di quello proposto. Per questo i gestori hanno indetto uno sciopero il 25 e il 26 gennaio prossimo.
Bonus benzina, come richiederlo
Per ottenere il buono benzina non sarà necessario presentare alcuna domanda. L’agevolazione, infatti, verrà assegnata in automatico dalle aziende private ai propri dipendenti per un massimo di 200 euro. I lavoratori destinatari del bonus devono essere titolari di reddito di lavoro dipendente.
Rientrano nell’ambito di applicazione anche i soggetti che non svolgono un’attività commerciale e i lavoratori autonomi, sempre che dispongano di propri dipendenti. Ad oggi le amministrazioni pubbliche sono escluse dall’agevolazione.
L’Agenzia delle Entrate ha specificato, nella circolare n. 27/E, quali sono i datori di lavoro e i lavoratori interessati dal beneficio, le modalità di erogazione e le regole da seguire nel caso in cui siano riconosciuti come premio di risultato.
I buoni possono essere corrisposti dal datore di lavoro da subito, senza preventivi accordi contrattuali.
Il CdM del 10 gennaio scorso ha prorogato la misura anche per il trimestre gennaio-marzo 2023. I voucher, ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, non concorrono alla formazione del reddito.
Bonus benzina come premi di risultato
Se il dipendente sceglie questa opzione per usufruire del buono carburante, potrà avere dei vantaggi fiscali. Nel caso in cui il dipendente chieda l’erogazione dei premi di risultato in buoni benzina, il lavoratore avrà diritto all’esenzione da imposta sia per il paniere di beni e servizi offerti fino ad un valore di euro 258,23, sia per i predetti buoni benzina per un valore di euro 200.
La misura che introduce i buoni benzina con agevolazione fino a 200 euro per il 1° trimestre dell’anno in corso consisterebbe nella riproposizione dell’intervento introdotto dal decreto 21 del 2022, ovvero il Decreto Energia.
Occorre quindi specificare che la somma in busta paga può essere concessa dal datore di lavoro ai lavoratori senza vincoli reddituale e senza preventivi accordi contrattuali.
L’importo “non tassato”, che può arrivare fino a 200 euro per il mesi di gennaio, febbraio e marzo 2023, non concorrerà quindi alla formazione del reddito da lavoro dipendente.
L’importo non concorre alla formazione del reddito per i lavoratori dipendenti
L’importo in busta paga relativo ai buoni carburante è indipendente dalle somme che rientrano nel calcolo annuale dei fringe benefit, gli elementi complementari alla retribuzione che prevedono la concessione in uso di beni e servizi da parte del datore di lavoro a favore dei lavoratori.
Ma nel caso di superamento del limite di 200 euro, l’intera somma corrisposta a titolo di bonus carburante sarà “tassata”, ovvero rientrerà nel calcolo del reddito imponibile da lavoro dipendente.
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