Record di insoluti di tasse e tariffe comunali a Caronno Pertusella: negli ultimi anni sono stati accumulati mancati pagamenti per 4 milioni 841mila euro: una cifra esorbitante, che denota l’aumento dei furbetti o delle povertà che non consentono di pagare il dovuto .
Quasi 2 milioni di euro si riferiscono alla sola tassa rifiuti: una cifra spropositata, che rischia di aumentare. Ma il Comune non si arrende, per equità sociale e perché non è giusto che gli onesti paghino per i disonesti (al netto di chi ha problemi economici, s’intende). Si punta così sul recupero coattivo: l’amministrazione ha infatti affidato a una società esterna la riscossione delle somme da incassare. C’è però un rischio, come rimarcato dal capogruppo del Pd Viviana Biscaldi in consiglio comunale: “Per la Tari, per esempio, si accumulerà un ulteriore debito per le fatture appena uscite, relative all’anno 2024. Chi pagherà in 36 rate il pregresso pagherà anche quelle nuove?”. Precisando che i debitori in difficoltà economica sono già stati esclusi dai Servizi sociali, Biscaldi ha definito “una vergogna la situazione debitoria che si è creata. E’ increscioso e ritengo opportuno raccontare come stanno le cose alla stragrande maggioranza dei cittadini che sono virtuosi: dobbiamo dare pubblicità alla questione, per scongiurare che il fenomeno si diffonda ulteriormente. Non ho idea di quali altre azioni si possano mettere in campo, ma sono certa che questa problematica meriti un accurato approfondimento”. Concorde il sindaco Marco Giudici, il quale ha osservato: “Vista la mole di insoluti, non è credibile che siano tutti persone in difficoltà economica, anzi”.
Chi non può pagare chieda un piano di rientro
Comunque sia, Silvio Maiocchi (Fratelli d’Italia) si appella alle famiglie che non possono pagare: “Lo dicano in Comune, anche solo chiedendo una dilazione. Perché forse qualcuno magari si vergogna e pensa cosa mai deve presentare per avere dei piani di rientro. Invece basta la buona volontà e l’ufficio è sempre a disposizione, piuttosto che rischiare azioni costose di recupero (che ricadono sul contribuente)”.
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