La Polizia di Asti ha arrestato un uomo residente a Caronno Pertusella con l’accusa di riciclaggio.
L’uomo avrebbe movimentato su conti correnti di società fittizie e carte di credito poco meno di 1 milione di euro in un anno, pur risultando ufficialmente senza reddito e senza proprietà.
Indagine partita da Asti ha portato a Caronno
L’attività d’indagine trae origine nel settembre 2019 da uno spunto investigativo della Sezione di Polizia Giudiziaria – Aliquota Polizia di Stato – presso il Tribunale di Asti.
Le indagini condotte dai poliziotti della Sezione di P.G., coordinate dal Procuratore della Repubblica di Asti Perduca e dal Sostituto Procuratore Macciò, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico di un noto pregiudicato, per plurimi fatti di riciclaggio.
Dagli accertamenti svolti dagli agenti è emerso che la somma riciclata dall’indagato in poco più di un anno sia di circa 900.000 euro
L’uomo è stato arrestato a Caronno
Il provvedimento di custodia cautelare in carcere è stato eseguito il 10 giugno scorso a Caronno Pertusella, luogo dove viveva l’indagato, dalla Sezione di Polizia giudiziaria/aliquota Polizia di Stato che ha potuto avvalersi della collaborazione della Polizia locale di Caronno.
Le indagini, durate circa 6 mesi, hanno consentito di accertare come l’indagato, con a carico numerosi precedenti di polizia e giudiziari, si sia prestato a maneggiare denaro riconducibile ad una variegata tipologia di delitti, tra cui associazione per delinquere, appropriazione indebita, truffa, riciclaggio, autoriciclaggio, bancarotta fraudolenta e furto.
La tecnica per far sparire i soldi
In particolare il denaro veniva accreditato su conti correnti e carte intestati all’indagato e/o alle sue ditte che di fatto non erano operative, provenendo da più società già coinvolte, al pari dei loro responsabili, in indagini penali anche per fatti di criminalità organizzata.
Il ruolo centrale e determinante dell’indagato è consistito nel ricevere su propri conti correnti ingenti somme di denaro che, immediatamente, per lo più lo stesso giorno dell’accredito, venivano ritirate in contanti presso Uffici postali e sportelli ATM di almeno 22 Comuni distribuiti su ben tre Regioni quali: Piemonte, Lombardia e Liguria. Con il risultato che, con tali prelievi effettuati a velocità davvero insolita e priva di alcuna giustificazione commerciale, i conti correnti e le carte venivano svuotati rendendo del tutto oscura la destinazione delle relative somme.
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