A Bariola, frazione di Caronno Pertusella, l’acqua frizzante della casetta pubblica è diventata un bene raro. Non per carenza idrica, ma per un afflusso continuo di “visitatori” provenienti da altri comuni, che si presentano con bottiglie e taniche in quantità industriale. Il risultato? I residenti restano spesso a bocca asciutta.
La casetta dell’acqua, gratuita per i cittadini di Caronno, è diventata una sorta di calamita per chi vive nei dintorni. La voce si è sparsa, e ora il piccolo impianto è preso d’assalto da chi cerca acqua gasata senza sborsare un centesimo. Ma per gli abitanti di Bariola questo vantaggio si è trasformato in un disagio quotidiano.
La proposta: accesso limitato ai residenti tramite tessera sanitaria
Per arginare il problema, i cittadini avanzano una proposta concreta: installare un lettore di tessere sanitarie che consenta l’erogazione solo ai residenti. L’idea è semplice: chi vive a Caronno può continuare a usufruire del servizio, chi viene da fuori no. Un modo per tutelare le famiglie locali, che lamentano attese di giorni per il ripristino del gas nell’impianto.
Razionamento? Non convince tutti
Un’altra ipotesi sul tavolo è quella di introdurre un tetto mensile al prelievo per ogni utente. Ma su questo punto il Comitato si divide. Il presidente Fulvio Zullo riconosce l’efficienza del gestore, “che interviene anche fuori orario in caso di emergenze”, e sostiene la proposta della tessera sanitaria. Tuttavia, esprime perplessità sul razionamento: il problema non è quanto preleva ogni residente, ma il fatto che troppi non residenti ne approfittano. La casetta dell’acqua è diventata un simbolo di efficienza e servizio pubblico, ma ora rischia di trasformarsi in un terreno di scontro tra chi ne ha diritto e chi ne abusa. I cittadini di Bariola chiedono regole chiare e strumenti efficaci per garantire equità. La palla ora passa ad Alfa.
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