
Centri estivi: comuni e parrocchie si stanno organizzando per cercare di partire dal prossimo 15 giugno, data fissata dall’ultimo Decreto del presidente del consiglio dei ministri.
Le indicazioni fornite riguardano in particolare il rapporto tra bambini-ragazzi utenti ed educatori.
Le attività saranno effettuate a piccoli gruppi di età omogenea, con un rapporto numerico massimo fra operatori e ragazzi diverso in relazione all’età degli utenti.
Rapporto bambino-educatore per età
Per i bambini in età di scuola dell’infanzia è consigliato un rapporto di un adulto ogni 5 bambini; per i bambini in età di scuola primaria un rapporto di un adulto ogni 7 bambini; per gli adolescenti in età di scuola secondaria, un rapporto di un adulto ogni 10 adolescenti.
I gruppi, detti anche “cellule” dovranno restare stabili nel tempo, cioè i bambini restano sempre gli stessi, con gli stessi operatori, per limitare le possibilità di contagio e per rintracciare, testare ed isolare rapidamente in caso di individuazione di caso positivo.
Temperatura, lavaggio mani ed ingressi differenziati
Ci sarà l’obbligo di lavarsi le mani in entrata, ad ogni cambio di attività, dopo l’uso dei bagni e prima del pasto e in uscita. Ingressi scaglionati nel tempo (5-10 minuti), separati dall’uscita, misurazione della temperatura ogni giorno per bambini e operatori.
Per garantire il rispetto di queste indicazioni serviranno molte strutture: anche se dovrà essere privilegiata l’attività all’aperto è evidente che occorreranno spazi chiusi per fronteggiare eventuali giornate di maltempo e per lo svolgimento di particolari attività.
Scuole, centri sportivi, parchi
Per questo motivo le amministrazioni comunali stanno censendo le strutture utilizzabili, pensando innanzitutto agli edifici scolastici, ai centri sportivi, alle palestre, oltre ai parchi. Per le parrocchie naturalmente si partirà dagli oratori, ma le presenze dovranno essere fortemente ridotte.
Da non sottovalutare la questione dei costi: l’obiettivo è quello di riuscire a proporre una quota che sia accessibile per le famiglie e a ottenere la possibilità di utilizzare il “bonus baby sitter” concesso dal Governo anche per questo tipo di servizio.
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