Cusano, omicidio D’Errico: pubblicate le motivazioni della sentenza

Cusano, omicidio D’Errico: pubblicate le motivazioni della sentenza.
La condanna a 24 anni di carcere per omicidio volontario e occultamento di cadavere del padre gli era stata comminata nello scorso giugno, ma solo adesso sono state rese note le motivazioni della sentenza.

E così è emerso che la Corte d’Assise di Monza ha concesso al patricida Lorenzo D’Errico, oggi 41 anni, le attenuanti per aver reagito d’impeto all’ennesima discussione con il genitore allorché quest’ultimo con un gesto gli ha riportato alla memoria vissuti d’infanzia che gli hanno fatto perdere il lume della ragione.

Il piccone che si trovava casualmente nella stanza ha fatto il resto. La Corte d’Assise non gli ha però riconosciuto l’infermità mentale, in considerazione che il particolare stato d’animo di quel momento non era offuscato da una condizione patologica. Ma le attenuanti generiche anche per il suo comportamento nel processo e per la rinuncia dell’eredità a favore dei fratelli del padre Carmine, 65 anni.

Cusano, omicidio D’Errico: pubblicate le motivazioni della sentenza. Perchè le attenuanti

Secondo l’imputato, quand’era piccolo, il padre avrebbe cercato di abusare di lui sessualmente e questo l’avrebbe così segnato che è bastato, quella sera di fine dicembre 2021, un semplice gesto volto a chiarire che non c’era stato alcun abuso per scatenare la sua furia. Il giovane quando è tornato in sé e tutto attorno c’era sangue, preso dalla disperazione ha pensato di disfarsene del cadavere non volendo ammettere a se stesso quello che aveva compiuto. Il resto noto. Dapprima ha detto che era andato da amici a passare il Capodanno, poiché si sarebbe potuto suicidare e anche lanciato un appello alla trasmissione televisiva “Chi l’ha visto”.

La sceneggiata è durata sino a quando in gennaio 2022 il cadavere carbonizzato è stato trovato in un capannone abbandonato a Cerro Maggiore da alcuni ragazzi che vi si erano recati per girare un video.