Ci sono 373 esuberi tra i lavoratori Electrolux in Italia, di questi 10 sono stati indicati per lo stabilimento di lavastoviglie di Solaro.
Nell’incontro dell’altro giorno a Venezia Mestre, Electrolux ha chiarito le ricadute occupazionali in Italia del nuovo piano di riorganizzazione industriale in atto.
Nello stabilimento di Porcial tra gli operai sono indicati 95 esuberi, a Forlì 70, a Solaro 5, a Cerreto 13 e a Susegana 17. In totale tra gli operai Electrolux in Italia sono indicati 199 esuberi.
Fra gli impiegati, invece, sono indicati 5 esuberi a Cerreto, 5 a Solaro, 30 Susegana, 73 Porcia, 38 Forli, 13 Pordenone, a cui si aggiungono 10 venditori in provincia di Milano. Il totale degli esuberi tra gli impiegati in Italia arriva quindi a 174. La somma di esuberi tra operai e impiegati è dunque di 373 lavoratori.
Come spiega una nota sindacale congiunta di Fim, Fiom e Uilm nazionali, “Electrolux ha dato la disponibilità a escludere i licenziamenti coatti e a gestire le eccedenze attraverso accordi di uscite incentivate e subordinate al criterio della non opposizione individuale, quindi quelle che comunemente vengono dette uscite volontarie”.
Lavoro, 10 esuberi annunciati all’Electrolux di Solaro
Dai sindacati però arrivano delle richieste specifiche, una delle quali riguarda proprio lo stabilimento di Solaro: “Abbiamo chiesto il ritiro della dichiarazione di esuberi nello stabilimento di Solaro in quanto contraddittoria rispetto alle intese pregresse”.
Inoltre viene richiesta “l’eliminazione della obbligatorietà dell’uscita per chi può agganciare la pensione; la introduzione del part time volontario e della ricollocazione interna come strumenti alternativi di gestione degli esuberi; l’impegno a incrementare il novero delle postazioni per i lavoratori con ridotte capacità lavorative; l’introduzione dell’outplacement a supporto di chi sceglierà di uscire; la revisione in meglio degli incentivi vigenti con una voce aggiuntiva per chi opta per l’uscita in tempi brevi; il confronto mensile con i delegati di stabilimento su tutti gli aspetti applicativi dell’accordo a partire dalle dinamiche produttive e occupazionali”.
Prossimo incontro tra azienda e sindacati già fissato il 5 febbraio. “Diventa sempre più evidente la necessità di aprire un tavolo del settore degli elettrodomestici con il Governo, per salvaguardare la sopravvivenza stessa di un comparto votato
alle esportazioni ma oggi in estrema difficoltà a causa sia della contrazione di mercato sia degli incrementi dei costi” -conclude la nota sindacale.
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