Garbagnate, la salute mentale vista dal primario di Psichiatria

Garbagnate, la salute mentale vista dal primario di Psichiatria.

Il Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Asst Rhodense svolge un ruolo importante per il territorio, specie nei confronti dei giovani che appaiono in condizioni sempre più fragili. Il Notiziario ha intervistato il Dr. Renato Durello che ne è il Direttore, per farsi spiegare quale sia la realtà attuale e quali i servizi proposti.

La  salute mentale: intervista al primario di Psichiatria, Renato Durello 

Dottor Durello, ci parli di lei…
“Nato in provincia di Padova, all’età di tre anni mi sono ritrovato nell’hinterland milanese, dove sono cresciuto e vissuto fino ad oggi. Sposato nel 1985 con Cristina, abbiamo un figlio, Alberto, di 35 anni. Sempre nel 1985 mi sono laureato in Medicina e Chirurgia, ma già dall’anno precedente avevo iniziato a frequentare l’Ospedale Psichiatrico Antonini di Limbiate, il cosiddetto “Manicomio di Mombello”.  Ho iniziato allora ad occuparmi di dipendenze patologiche e successivamente a gestire i Servizi deputati alla loro prevenzione, cura e riabilitazione. Attività e interesse professionale che ho portato avanti sino ad oggi, prima nell’Ussl 67 e nell’Az. Usl 32, poi nell’Asl MI1 e, infine, nell’Asst Rhodense. In questa Azienda, dal 2019, mi è stato conferito l’incarico di Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze, che comprende le Unità Operative Complesse di Psichiatria Ospedaliera e Territoriale, di Psichiatria Forense, di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, di Psicologia Clinica Ospedaliera e Territoriale, il Centro Disturbi Cognitivi e Demenze, oltre, ovviamente, ai Servizi Dipendenze”.

Quando è nato il desiderio d’intraprendere gli studi di medicina?
“In epoca molto precoce, da bambino, e non ho mai avuto altri sogni professionali, sostenuto anche dal contesto famigliare, che ha sempre reputato di grande rilevanza sociale e umana il ruolo del medico”. Ha avuto un mentore? “Nel 1984 ho incontrato il Prof. Alberto Madeddu, Direttore dell’Ospedale Psichiatrico di Limbiate che, oltre ad essere stato un grande Maestro professionale, è stato un fondamentale esempio di sincera umanità. Alcune sue frasi, ancora oggi mi accompagnano nella vita professionale e non solo. Anche il Prof. Piero Canevini, all’epoca Coordinatore Sanitario dell’USSL 67, mi ha permesso la crescita professionale, tramite i suoi insegnamenti e una vera e non scontata attenzione verso una attività che, in quegli anni, non godeva certo di prestigio e interesse”.

Come riesce a conciliare la famiglia con gli impegni sempre più pressanti di medico?
“Gli impegni lavorativi sono nel tempo lievitati sempre più e la possibilità di conciliare vita professionale e famigliare avviene grazie alla grande disponibilità di mia moglie, oltre alla sua infinita pazienza. Le mie giornate lavorative iniziano molto presto e, in genere, durano 12 ore o più. Anche il week end, inoltre, è spesso dedicato al lavoro. Quindi il tempo disponibile per la famiglia è sempre molto limitato”.

Garbagnate, la salute mentale vista dal primario di Psichiatria e le nuove generazioni, oggi la richiesta di cura psichiatrica in tutte le fasce generazionali appare cresciuta. Cosa ne pensa?
“Negli ultimi anni si osserva, indubbiamente, una progressiva crescita soprattutto dei cosiddetti disturbi emotivi, ansia e depressione, in tutte le fasce di età della popolazione. Nei più giovani, inoltre, si sta verificando un aumento dei disturbi di personalità, oltre ai disturbi del neurosviluppo, autismo e ADHD in particolare. Circa le cause dell’aumento dei disturbi emotivi possiamo attribuirle a una sempre maggior complessità e complicatezza del quotidiano vissuto dalle persone, in cui le fatiche emotive per rispondere alle pressioni sociali sono sempre maggiori. Per quanto concerne, l’incremento dei disturbi del neurosviluppo e dei disturbi di personalità esistono varie ipotesi, ma nessuna ancora confermata. Infine, va sottolineato un costante e grave aumento del consumo di sostanze psicoattive, legali e illegali, soprattutto nelle fasce di età più giovani, e delle addiction comportamentali, primo fra tutte il gioco d’azzardo”.

Qual è l’importanza del volontariato?
“Le Associazioni di volontariato svolgono un ruolo estremamente importante, sussidiario alle nostre attività, ben integrandosi per rispondere ai quei bisogni del paziente e delle loro famiglie che la struttura pubblica non può soddisfare”. Come il Covid ha inciso ed incide nei progetti in itinere e nuovi? “Rispetto al disagio psicologico delle persone la pandemia ha fatto da detonatore rispetto a una situazione già particolarmente difficile, avviata da almeno un decennio prima. Quindi un cambiamento in peggio è inevitabilmente avvenuto e tutt’ora lo stiamo affrontando”.

Quali sono le istituzioni con cui maggiormente vi interfacciate?
“Per quanto riguarda la presa in carico e il trattamento delle persone gli interlocutori principali sono i Servizi Sociali e le Tutele Minori del territorio, oltre alle strutture del privato sociale dedicate alle patologie su cui noi interveniamo. In alcuni casi, invece, l’interlocutore è la Magistratura. Mentre per gli interventi di prevenzione, concordati con ATS, sono gli Istituti Scolastici i partner principali”.

Quale è una sua caratteristica peculiare che le riconoscono e magari si riconosce?
“Gentilezza e disponibilità sono le caratteristiche che più frequentemente mi attribuiscono”.

Crede che ad oggi ci sia ancora ritrosia a trattare ed affrontare il tema della psichiatria?
“Lo stigma che circonda la malattia mentale, il disagio psichico e le dipendenze patologiche, è ancora molto presente nel contesto civile, e spesso è ancora più acuto nelle persone che soffrono per queste patologie. Un sentimento di timore e di vergogna, che impedisce loro di affrontare il problema”.

Psichiatria, i reparti e i servizi nell’Asst Rhodense, da Garbagnate a Bollate, da Paderno a Limbiate 

Come si compone la sua divisione e dove è collocata nel territorio?
“Psichiatria Ospedaliera e Territoriale: Spdc (il reparto di ricovero) presso l’Ospedale di Garbagnate; un Centro Psico Sociale a Cassina Nuova, uno presso l’ex Ospedale di Bollate, uno a Passirana e un quarto a Settimo M.se, oltre a varie Comunità Psichiatriche sui territori rhodense e garbagnatese. Neuropsichiatria: sedi territoriali a Rho, Bollate, Paderno e Limbiate; due sedi ospedaliere a Garbagnate e Rho; una comunità per minori a Rho. Psichiatria Forense: una sede a Paderno; una comunità a Paderno e una a Garbagnate. Psicologia Clinica: sede presso l’ex Ospedale di Bollate. Centro Disturbi Cognitivi e Demenze: sede a Passirana. Servizi Dipendenze: Noa di Bollate, SerT di Rho e SerT di Corsico”.

Si avverte nell’organizzazione l’avvento del nuovo Direttore Generale il Dr. Marco Bosio?
“Il Dr. Bosio ha una notevole, nonché riconosciuta, esperienza e competenza manageriale e fin da subito si sta prodigando per efficientare al meglio il sistema aziendale”.

Nei pochi spazi di libertà lavorativa riesce a coltivare qualche particolare interesse?
“Mi appassiona la cucina, adoro il mio cane, un jack russel dolce e vivace, mi dedico al giardino, e tifo…Inter”.

Quali sono oggi le problematiche maggiori?
“Il problema più acuto in questo momento è la mancanza di personale, in particolare i medici, ma direi che ormai è trasversale anche alle altre figure professionali. Mancanza che si è fatta sempre più grave negli ultimi anni, cosicché i Colleghi in servizio devono sostenere quotidianamente un carico notevole di lavoro. Difficoltà dovuta alla sempre più scarsa disponibilità di questi professionisti e non alla carenza di fondi economici”.

Come la sua divisione si rivolge ai giovani e alla scuola come luogo di prevenzione?
“Abbiamo in atto, in collaborazione con ATS, degli interventi in alcuni Istituti Scolastici del territorio finalizzati alla prevenzione del disagio e delle dipendenze e alla promozione del benessere, sia con i classici seminari sia con la metodologia della peer education”.